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Ciaccia: «Non vogliamo spendere meno per l’autotrasporto, ma renderlo più produttivo»

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Buone nuove. Mario Ciaccia, viceministro alle Infrastrutture e Trasporti, si dimostra uomo di trattative. E stamattina, all’incontro con le associazioni dell’autotrasporto, si è presentato con un ragionamento lineare e convincente che in buona sostanza suonava così: «cari signori, la spending review non serve necessariamente a tagliare la spesa pubblica. In qualche caso può anche essere mirata a rendere la stessa spesa più produttiva. E uno di questi casi è proprio quello dell’autotrasporto, rispetto al quale il governo non intende tagliare ma essere sicuro che quanto concede sia proficuo, faccia crescere le imprese, crei ricchezza e occupazione».
Anzi, lo stesso Ciaccia ha poi aggiunto che, proprio per rendere il più possibile coerente questo ragionamento, il governo intende spendere non soltanto in maniera produttiva, ma anche strutturale.
Cosa vuol dire? Vuol dire che una volta individuate le forme migliori per sostenere il settore, l’esecutivo vuole fare in modo di rendere continuative le relative voci di spesa, cosicché anche le stesse imprese possano pianificare le loro azioni in maniera certa e di lungo periodo.
Questo in generale. Poi la discussione è anche scesa nei dettagli. Vediamone alcuni.  

DIVIETI DI CIRCOLAZIONE
Ciaccia ha annunciato che il decreto che rivede il calendario dei divieti è pronto e già firmato e quindi prestissimo sarà pubblicato. È certo però che alcuni giorni – qualche venerdì per la precisione – verrà cancellato dall’elenco.  

RECUPERO ACCISE
Attualmente per ottenere l’autorizzazione a presentare la domanda del recupero delle accise le aziende devono ottenere un via libera da parte dell’agenzia delle dogane. Questo via libera, peraltro, può funzionare anche nelle forme del silenzio-assenso, trascorsi 60 giorni dalla relativa domanda dell’impresa senza che la stessa abbia ricevuto risposta. La richiesta delle associazioni è quella di far scendere a 30 giorni il termine utile per far scattare il silenzio-assenso. 

ARTICOLO 174 CODICE DELLA STRADA
Oggi se un autista commette infrazioni nella gestione del cronotachigrafo (lo “tarocca”, come si dice in gergo) a risponderne è anche l’impresa. Esiste cioè una sorta di responsabilità oggettiva per cui se il conducente si è comportato in un modo sbagliato, l’impresa di cui è dipendente non poteva non saperlo (un po’ lo stesso argomento che viene citato in causa rispetto ai tesorieri dei partiti e i loro segretari). Ebbene, la richiesta delle associazioni va nel senso di spezzare tale nesso causale e di citare in ballo l’azienda soltanto di fronte a prove che ne confermano il coinvolgimento. 

ACCESSO ALLA PROFESSIONE: SCADENZA DEL 4 GIUGNO
Da parte delle rappresentanze degli artigiani c’è stata la richiesta di prorogare il termine del 4 giugno. Entro tale data, infatti, devono iscriversi al registro nazionale delle imprese tutte le aziende che non hanno mai dimostrato i tre requisiti dell’accesso (autorizzate ante-1978; iscritte all’Albo tra il 1.1.1978 e il 31.5.1987, tenute alla regolarizzazione entro il 17.8.2007; imprese con veicoli di massa 3,5/6 ton; autobetoniere, veicoli per il trasporto di RSU e spurgo pozzi neri). Il governo non ha risposto positivamente a tale richiesta, ma ha fatto intendere che sono esclusi accertamenti all’indomani dell’entrata in vigore della normativa.

All’ordine del giorno c’erano anche altri temi, come il pagamento delle fatture a 30 giorni e la difficoltà in molte aree del Paese di trovare compagnie disposte a far sottoscrivere una polizza. Ma su questi temi avremo modo di tornare più in dettaglio.  

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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