“Ai partner di trasporto chiediamo servizi di qualità, ma anche competitività economica”. Il giusto mix, secondo Emanuele Ciccia, Supply Chain Process Optimization Manager di Acciaierie Bertoli Safau (ABS) per rispondere alle esigenze di una realtà complessa, con un fatturato di oltre un miliardo di euro, 1.400 dipendenti che opera in un settore industriale con un’ampia vocazione per l’export, come quello della produzione di acciaio. Dalla provincia di Udine, ABS ha necessità di inviare le merci ai clienti nel mondo, razionalizzando la filiera. Ciccia, racconta in questa intervista, raccolta durante un incontro, promosso da Transporeon, la piattaforma leader nella gestione del trasporto, in Franciacorta, per discutere del potenziale di logistica collaborativa basata sullo scambio dei dati tra Codognotto e ABS (Acciaierie Bertoli Safau), con il supporto di Sima (Gruppo Zucchetti), l’organizzazione dietro al trasporto e i vantaggi di condividere informazioni lungo la filiera.
Che cosa chiedete a un fornitore di trasporto?
Le prospettive sono diverse, da una parte, c’è il servizio e la qualità: il trasportatore rappresenta il contatto finale con il cliente; quindi, abbiamo bisogno di garanzia sulla qualità del servizio, di puntualità, di risposta ai problemi. Sappiamo d’altra parte che anche l’efficienza e la competitività sono una parte importante del business. Quindi riuscire a trovare la giusta via di mezzo tra questi due mondi è la chiave del successo nella cooperazione. Riuscire a creare quel rapporto di competitività economica, ma anche di garanzia della qualità è estremamente importante. La qualità si valuta con una serie di fattori che possono essere anche la trasparenza e la condivisione delle informazioni.
Vista la tipologia di attività, chiedete anche trasporti eccezionali?
Poco. Gestiamo il grosso del trasporto su gomma con full truck load; quindi, sono mezzi di trasporto dedicati per noi. I trasporti eccezionali sono utilizzati per gestire i nuovi impianti a Udine: in particolare in questo momento abbiamo un investimento da 400 milioni di euro per il nuovo Hybrid Digital Green Plant.
E l’intermodale ferroviario?
È una modalità di trasporto su cui stiamo investendo, potenziando l’infrastruttura che abbiamo già negli impianti con diverse progettualità per il futuro. Grazie allo sviluppo di una rete ferroviaria interna e a iniziative congiunte a livello regionale e nazionale, abbiamo ambiziosi obiettivi per il 2030: prevediamo di aumentare l’utilizzo del treno per i rottami in ingresso, dal 64% al 70%, e per le spedizioni outbound, dal 16% al 45%. Questi interventi, supportati da investimenti superiori a 20 milioni di euro, permetteranno di ridurre le emissioni di Scope 3 di oltre 23.000 tonnellate di CO2 l’anno, migliorando l’efficienza logistica e ambientale dello stabilimento.
Avete un partner per questa attività?
Ci appoggiamo a uno spedizioniere, Interrail, che è anche, di fatto, parte del gruppo. ABS possiede il 50% del capitale, quindi è quasi in house e in questo modo è efficace per valorizzare la verticalizzazione della filiera.
Come scegliete i partner di trasporto su gomma?
Abbiamo delle relazioni durature con realtà che partecipano ai tender ed introduciamo periodicamente nuovi fornitori che possano supportarci nella crescita. Utilizziamo inoltre strumenti quali il vendor rating per monitorare continuamente le performance, includendo parametri economico-finanziari, di servizio, qualità e sicurezza.
Dove arrivate con l’export, anche fuori dall’Ue?
Per destinazioni extra Ue scegliamo il trasporto navale che per noi vale l’8-9% delle spedizioni. Arriviamo in 42 Paesi complessivamente.
Che cosa ne pensa dell’eCMR? È d’accordo che dovrebbe essere imposta per legge?
È uno strumento consolidato a livello europeo: il passo verso la standardizzazione di un processo è stato fatto ed è stato colto il valore della digitalizzazione, che è anche di tipo economico. Con questa prospettiva, in assenza di imposizioni, può essere un fattore di differenziazione nel mercato.
Come ABS intendete portare avanti un progetto di eCMR?
Nel nostro piano di sviluppo tecnologico prevediamo dei test in questa direzione, partendo dalla dematerializzazione dei documenti per il trasporto su gomma.
Attualmente già utilizzate la piattaforma Transporeon per la condivisione dei dati con i vettori. Quanto è migliorata la collaborazione, per esempio sulle attese al carico/scarico?
Da diversi anni utilizziamo Transporeon per gestire gli slot di carico e scarico in ingresso e in uscita. La condivisione preventiva delle informazioni e la pianificazione dei trasporti direttamente sulla piattaforma hanno contribuito a rendere l’intero processo più efficiente.


