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CNA-Fita segnala cabotaggio abusivo a Bolzano. E intanto scattano nuove sanzioni

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Poco prima delle festività natalizie un trattore stradale con targa bulgara era parcheggiato a Bolzano nell’area a ridosso del fiume Isarco, sulla rampa di accesso da ponte Roma verso l’arginale. È stato lì a lungo, tanto comunque da destare qualche sospetto in Piero Cavallaro, responsabile CNA-Fita del Trentino Alto Adige, il quale ha atteso qualche giorno e poi ha denunciato quella presenza sospetta alla polizia municipale. Tempo due giorni gli agenti sono intervenuti e il camion è sparito, segno che era impegnato a effettuare un trasporto di cabotaggio irregolare.

Il dirigente della CNA-Fita ricorda come questo fenomeno sia particolarmente diffuso in Trentino Alto Adige, territorio di transito tra Centro Europa e Mediterraneo, sede di molte aziende di import/export con mercato in tutto il Paese. “Ogni vettore estero – ricorda Cavallaro – ha la possibilità di trasportare merci con provenienza e destinazione in Italia per un numero limitato di viaggi e di giorni di presenza sul territorio. Se supera i limiti, diventa cabotaggio illegale, che va a scapito delle nostre piccole aziende di trasporto perché, violando le regole, tante aziende, anche ben strutturate e soprattutto dell’Est europeo, riescono a praticare prezzi molto bassi. Abbiamo concordato con la Polizia municipale l’opportunità di una maggiore sorveglianza del territorio cittadino, anche grazie alle segnalazioni che Cna-Fita raccoglierà e inoltrerà su indicazione dei propri associati, per fermare questa pratica fuorilegge che penalizza le Pmi oneste e rispettose delle regole”.

Oggi peraltro gli organi di controllo hanno anche uno strumento in più. Con la legge di Stabilità, infatti, è stata approvata una nuova disposizione con cui di fatto si colma quel vuoto normativo, che non consentiva di contestare a un veicolo straniero la mancanza di documentazione attestante il trasporto internazionale che stava effettuando. Adesso invece la legge punisce con una sanzione amministrativa da 400 a 1.200 euro chiunque, durante l’effettuazione di un trasporto internazionale, non sia in grado di esibire la prova documentale del trasporto in corso di svolgimento, costituita da qualsiasi documento di accompagnamento delle merci previsto, per i trasporti internazionali, dalle norme nazionali o internazionali. Inoltre, è previsto il fermo amministrativo del veicolo, che verrà restituito soltanto dopo l’esibizione di tale documentazione e, comunque, trascorsi 60 giorni dalla data dell’accertamento. Se poi il veicolo è stato effettivamente messo in circolazione privo di documentazione o se questa sia stata compilata in modo errato, allora la sanzione sale da 2.000 a 6.000 euro.

Quando però l’omessa o incompleta compilazione determini l’impossibilità di verificare la regolarità del trasporto internazionale, la sanzione applicata parte da 2.065 per arrivare fino a 12.394 euro, incrementata in caso di recidiva infraquinquennale, e prevede pure il fermo amministrativo del veicolo per 3 mesi.

È infine da sottolineare che queste sanzioni vanno pagate direttamente all’agente, almeno sotto forma di cauzione, perché in caso contrario scatta il fermo amministrativo del veicolo fino ad un massimo di 60 giorni.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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