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Conseguenze della competizione senza scrupoli: Unatras e Anita disdettano il CCNL

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Il contratto unico del trasporto e delle logistica comincia a stare stretto a molte imprese e così le associazioni aderenti a Unatras insieme ad Anita hanno inviato formalmente a Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti-Uil la volontà di disdettare il CCNL Logistica, Trasporto merci e Spedizioni.

La disdetta avrà effetto dal 1° gennaio 2016 e ha come scopo – per usare le parole apparse sul sito di Confartigianato Trasporti – «di stipulare con le Organizzazioni sindacali di categoria uno specifico CCNL del Settore Autotrasporto merci e logistica».

Anche se, stando a quanto riferito da CNA-Fita, il motivo della disdetta sarebbe da leggere come «la logica conseguenza della non risposta al settore artigianato in sede di rinnovo contrattuale nell’agosto 2013».

In ogni caso, a nostra memoria, è la prima volta che organizzazioni di categoria danno disdetta preventiva a un contratto in scadenza. Quindi, potrebbe anche essere una mossa preventiva, ma forse andrebbe meglio letta all’interno del modificato contesto in cui opera l’autotrasporto. Un settore che negli ultimi anni, in virtù della competizione internazionale, ha visto retrocedere molte tutele e anche molti livelli retributivi medi. E quindi sempre di più da parte delle imprese è montata l’esigenza di trovare specifici strumenti di competizione. E tra questi strumenti ci sarebbe anche un contratto collettivo ritagliato esattamente sulle esigenze dell’autotrasporto. Insomma, un contratto collettivo dedicato al settore.

D’altra parte nel primo incontro tra parti sociali che si è avuto a seguito della disdetta già l’11 giugno scorso una delle prime tematiche messe sul tavolo è stato proprio il costo del lavoro, con una particolare attenzione al dumping sociale esercitato impunemente da coloro che ricorrono senza scrupoli a «contratti transnazionali» più o meno legali. Ma di questo torneremo ovviamente a parlare.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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