Sarà per gli accorati appelli di “Greta” o, ce lo auguriamo, per una rinnovata coscienza sociale, sta di fatto oggi, come non mai, la situazione ambientale è al centro dell’attenzione di tutti. Lo dimostra il grande interesse suscitato dal convegno indetto dall’AIRP – Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici – «Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare» che si è svolto recentemnte a Roma presso il MoMec (Montecitorio Meeting Centre). Il simposio, moderato dalla conduttrice televisiva Maria Leitner, ha visto la partecipazione di esponenti delle istituzioni ed esperti delle politiche ambientali e dell’economia circolare.
Stefano Carloni, presidente di Airp, ha aperto il dibattito ponendo l’accento sul fatto che bisognerebbe creare strumenti idonei ed efficaci per accelerare la transizione verso il modello dell’economia circolare: «Un impulso significativo allo sviluppo dell’economia circolare – ha evidenziato Carloni – è senz’altro stato dato dal cosiddetto pacchetto Economia Circolare (ovvero le quattro direttive europee approvate nel maggio del 2018 dal Consiglio Europeo) che prevede per i paesi dell’Unione ambiziosi obiettivi di riciclaggio e di riduzione dei rifiuti, nell’ottica di promuovere una più generale transizione verso l’economia circolare. Il nostro Paese però, ad oggi, non ha ancora recepito tali direttive. La scadenza per il recepimento è a luglio del 2020 e auspichiamo pertanto che, a di fronte di questo obbligo, il decisore pubblico arrivi a creare strumenti efficaci per supportare un nuovo modello industriale».
Purtroppo però, come sempre, il mondo della politica si ammanta di belle parole e, prima di passare ai fatti, si mimetizza dietro un groviglio di promesse e attuazione di decreti legge già esistenti o ancora da promulgare ma intanto il tempo corre e il 2020 è dietro l’angolo. Tuttavia oggi in Italia abbiamo esempi concreti di economia circolare come la ricostruzione degli pneumatici come ha sottolineato Franco D’Amore, vicepresidente e direttore Area Energia I-Com – Istituto per la Competitività: «Il settore degli pneumatici ricostruiti in Italia ha un know-how innovativo che va sempre più incentivato». E una delle misure potrebbe essere quella del “credito d’imposta” per l’acquisto di pneumatici ricostruiti come proposto dallo stesso D’Amore.


