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Cronotachigrafo taroccato: autista punito con 1.700 euro di multa e denuncia penale

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Sul mercato dei taroccamenti non è certo una novità, ma a quanto pare continua ad attirare domanda. Parliamo di quel dispositivo che altera le funzioni di controllo del cronotachigrafo, facendo segnare “in pausa” lo strumento durante la normale attività di trasporto merci. Per attivarlo ci si affida a una sorta di telecomando, vale a dire un pulsante che consente di mettere in funzione il sistema alla bisogna. A farlo montare sul proprio veicolo, adibito al trasporto di materiale ferroso per conto di un’azienda del casertano, è stato un camionista italiano di 34 anni, beccato dalla Polizia Stradale con il marchingegno attivo. Ne dà notizia “CremonaOggi”, che spiega come il trasportatore sia stato fermato nei pressi della rotonda del Cremona Po da una pattuglia della Polstrada di Pizzighettone.

Il camionista, visibilmente nervoso al momento delle verifiche, ha insospettito gli agenti che hanno subito rinvenuto all’interno dell’abitacolo il dispositivo provvisto di pulsante per l’attivazione. In quel momento il cronotachigrafo segnava che l’autista era “in pausa” e l’ultima attività di guida era stata registrata circa 5 ore prima. Gli accertamenti seguenti hanno confermato le funzioni dell’apparecchio, ora sotto sequestro.

Ma se il marchingegno, come detto, non è una novità, sono abbastanza nuove le sanzioni che hanno colpito l’autotrasportatore: 1.700 euro (a carico pure dell’azienda) di multa, ritiro della patente e soprattutto denuncia penale per alterazione dolosa delle cautele infortunistiche. E attenzione perché non si tratta della prima volta che in caso del genere si applica l’art. 437 del codice penale che punisce chi rimuove apparecchi destinati a prevenire infortuni sul lavoro con una pena da 6 mesi a 5 anni, che diventano da 3 a 10 anni nel caso in cui dalla rimozione derivi effettivamente un infortunio.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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