Una brutta morte, dovuta a distrazione o a ingenuità. Ne è rimasto vittima un autista di 44 anni, bosniaco d’origine ma da anni trasferito in provincia di Bergamo, a Terno d’Isola, dove aveva trovato lavoro per un’azienda di autotrasporto di Medolago. Si trovava a Villafranca di Verona per caricare della polvere di polistirolo, ma prima di giungere a destinazione evidentemente aveva parcheggiato il veicolo ed era entrato nella cisterna per rimuovere i residui di pirite rimasti sul fondo, dopo uno scarico che aveva effettuato a La Spezia. Ma prima di accedere non aveva aperto le bocche superiori e quindi si è trovato improvvisamente investito da esalazioni tossiche. Peraltro, essendo da solo nel parcheggio, nessuno sa con precisione quando sia avvenuto il decesso. L’ufficio traffico del’azienda dell’autista, invece, dopo aver ricevuto segnalazione dalla ditta di Verona che lo attendeva al carico, seppure riusciva a localizzare il camion tramite GPS, non erano però in grado di mettersi in contatto con lui. Trascorsa qualche ora hanno deciso di lanciare l’allarme. I vigili del fuoco, giunti sul posto da Verona, hanno prima aperto le bocchette e quindi, una volta entrati nella cisterna, hanno trovato l’uomo morto per asfissia.
Questa almeno è l’ipotesi, perché per meglio ricostruire la vicenda il cadavere è stato trasferito all’istituto di Medicina Legale di Verona e il camion posto sotto sequestro.