Al momento attuale sono salite a 41 le persone che hanno perso la vita martedì scorso nel crollo del ponte Morandi a Genova. Tra queste ci sono anche due autotrasportatori i cui familiari hanno rinunciato al funerale di Stato.
Vincenzo Licata, nato 58 anni fa a Grotte, nell’agrigentino, era residente a Vicenza da circa 30 anni. Sposato e con due figli di 30 e 26 anni, stava attraversando la struttura al momento del crollo col proprio mezzo pesante. Dopo aver lavorato come impiegato per le Poste, aveva voltato pagina decidendo di mettersi in proprio e iniziando la professione di autotrasportatore. I familiari sapevano che il 14 agosto avrebbe dovuto attraversare la Liguria e hanno cominciato a cercarlo invano al cellulare. Il 15 agosto è arrivata la tragica conferma da uno degli ospedali di Genova che Vincenzo era tra le vittime. Un camionista con una passione sconfinata per la musica e per Verdi in particolare, come hanno ricordato i figli «ora starà suonando in cielo con verdi». Mercoledì il feretro è arrivato a Grotte e lunedì sono previsti funerali pure a Vicenza.
Lutto cittadino per Gennaro Sarnataro, il camionista 43enne di Casalnuovo (Na), sposato e padre di due figli, vittima anche lui del crollo a Genova.
Gennaro Sarnataro era un autista della Ital France Logistic Fruit di Scafati, una ditta di trasporto di frutta e ortaggi per la quale stava rientrando dalla Francia. A lanciare l’allarme sarebbe stato proprio il titolare dell’azienda di trasporto, che in televisione ha riconosciuto una fiancata del suo automezzo tra le macerie. I familiari hanno deciso di salutarlo nella loro città, ricordando come Gennaro fosse un uomo silenzioso e di animo nobile «un grande lavoratore, una persona perbene».