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E45, l’odissea continua: viadotto Puleto chiuso fino a metà luglio

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Come ogni incubo che si rispetti, l’odissea dell’E45 pare non avere fine. È da metà gennaio, infatti, che il tratto della superstrada al cui interno sorge il Viadotto Puleto, nei pressi di Valsavignone, al confine fra la Toscana e la Romagna, è stato sequestrato e interdetto al traffico pesante per ‘criticità strutturale’, dopo che un ex poliziotto cercatore di funghi aveva scoperto che il pilone che lo sorreggeva era stato scarnificato dall’usura del tempo.

Un intervento necessario dunque, ma che si è protratto per molti mesi con rovinosi ritardi, causando pesanti ripercussioni a merci e rotabili che erano soliti transitare su quella direttrice e devastanti perdite economiche alle aziende di trasporto, locali e non.

Qual è, al momento attuale, lo stato dell’arte? In questi giorni è finalmente terminata la superperizia sul Puleto da parte dell’ingegnere Claudio Modena, consulente del Gip di Arezzo, dopo un paio di sopralluoghi per ulteriori verifiche alla struttura del viadotto. Si tratta di procedure necessarie perché la Procura autorizzi la ripresa dei lavori di consolidamento da parte dell’Anas, indispensabili per poter riaprire il Puleto anche ai mezzi pesanti e ai pullman.

È quindi molto probabile che già dai primi giorni della prossima settimana la Procura dia ad Anas l’autorizzazione per riprendere i lavori, interventi che riguardano in particolare il consolidamento degli appoggi in cemento (i cosiddetti ‘baggioli’) situati fra piloni e carreggiata, oltre alla sostituzione delle barriere laterali. Questo consolidamento dovrebbe essere completato in 10/15 giorni, poi la Procura dovrebbe autorizzare l’apertura anche ai mezzi pesanti sopra le 3,5 ton, magari con bassi limiti di velocità. A quel punto però si sarebbe già intorno a metà luglio e, se così fosse, i mesi di chiusura al traffico dei mezzi pesanti diventerebbero sei. Inutile sottolineare come questo blocco così prolungato abbia causato disagi e danni socio-economici enormi, specie alle piccole e medie imprese del settore dell’autotrasporto, costrette a trovare ogni giorno viabilità alternative per poter svolgere la propria attività e dunque a dover registrare una sensibile riduzione del fatturato per i maggiori costi da sopportare.

Nel frattempo è arrivato alla Procura un esposto da parte del comitato E45Punto2 che segnala che sul viadotto transitano, trasgredendo ai divieti, anche mezzi superiori alle 3,5 ton, condotti da autotrasportatori esausti dalla situazione che li obbliga a lunghe, costose ed estenuanti deviazioni per bypassare un ponte di una manciata di chilometri.  

«Da parte del Governo, a margine del via libera alla Camera del Decreto Crescita – ha commentato al riguardo il deputato del Movimento 5 Stelle, Carlo Ugo de Girolamo – c’è l’impegno a valutare forme di sostegno all’attività di impresa per le aziende operanti nel settore dell’autotrasporto, gravemente penalizzate dalla chiusura del viadotto Puleto». 

Come commentare la situazione? Premesso che ancora una volta ci troviamo di fronte a una situazione di sconfortante inefficienza giudiziaria e amministrativa, non ci resta che sperare in una rapida conclusione della vicenda, augurandosi che l’iniziativa governativa permetta quantomeno alle imprese di trasporto colpite di ottenere un risarcimento del danno economico sofferto.

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