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Emendamento del Parlamento: divieto di iscrizione all’Albo autotrasporto per aziende in odore di mafia

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Per dimostrare il requisito dell’onorabilità, uno di quelli richiesti (insieme all’idoneità professionale e  e allo stabilimento) per iscriversi all’Albo degli autotrasportatori ed esercitare la professione domani potrebbe diventare necessario ottenere un’informativa antimafia, vale a dire quel documento rilasciato dalle Prefetture e in cui attestante la sussistenza o meno in capo a persone fisiche o giuridiche delle cause di decadenza, sospensione o divieto di cui all’art. 67 del D. Lgs. 159/2011 (vale a dire l’esistenza di provvedimento con cui viene inflitta una misura di prevenzione personale da parte dell’autorità giudiziaria oppure una condanna per delitti di mafia) o anche la sussistenza o meno di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa finalizzati a condizionare le scelte e gli indirizzi delle attività di impresa.

A darne l’annuncio è stato il vicepresidente della Commissioni Trasporti della Camera, Ivan Catalano, il quale, nel corso degli Stati Generali dell’Albo tenutisi a Fiuggi lo scorso 18 ottobre, ha riferito dell’approvazione da parte del Parlamento di  un emendamento in tal senso. Ovviamente, la legge che lo contiene deve terminare il suo iter, ma se approvata finirebbe per impedire l’iscrizione all’Albo di aziende in qualche modo legate o condizionate dalla mafia.

Nel corso dello stesso incontro di Fiuggi è stata anche confermata da parte del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi la presenza nel decreto Sblocca Italia di misure a favore della lotta al cabotaggio irregolare e semplificazioni fiscali a favore del settore.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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