Si potrebbe definire una «pena esemplare» quella con cui il tribunale distrettuale di Sogn og Fjordane ha punito Girmeta, una filiale della lituana Girteka, con una sanzione di 456 mila corone norvegesi – poco meno di 39 mila euro al cambio attuale – accusata di aver effettuato 19 viaggi di cabotaggio illegali all’interno del paese scandinavo. Per i fatti, avvenuti tra il settembre 2019 e il dicembre 2021, il pubblico ministero aveva chiesto di infliggere all’azienda di trasporto una multa di 456 mila corone (39.380 euro), mentre la difesa aveva chiesto un’assoluzione totale.
Il tribunale, invece, ha praticamente accolto la tesi del pubblico ministero, giustificando l’entità della sanzione con una sorta di intento preventivo. In realtà, in almeno dei 17 viaggi di cabotaggio giudicati dal tribunale era stata riscontrata una lacuna documentale, nel senso cioè che l’autista del camion fermato era sprovvisto di alcuni documenti necessari. E tale mancanza rendeva illegale il trasporto. In un altro caso la polizia aveva accertato che era stati effettuati più di tre viaggi nell’arco di una settimana, mentre nell’ultimo caso il trasporto di cabotaggio era avvenuto oltre il tempo massimo di una settimana. In ogni caso, però, il tribunale ha chiarito che l’applicazione di una normativa in maniera espansiva, concedendosi cioè delle libertà che oltrepassano i confini legali, finisce per creare una distorsione della concorrenza, che va a danno di quelle imprese che invece la applicano in maniera rigorosa.
