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Autobrennero sempre più intermodale: acquisito il 75% del capitale di InRail

Mentre si prepara a depositare la proposta di finanza di progetto per la nuova concessione della A22, Autostrada del Brennero adotta un modello di mobilità più intermodale. La scommessa è che, da qui al 2035, la domanda di trasporto su ferro sarà in forte crescita. Ed ecco perché crea una realtà che, mettendo insieme a InRail anche RTC e Lokomotion (le altre due società ferroviarie del gruppo), può contare su oltre 600 dipendenti e su 180 milioni di fatturato

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Una società famosa fino a oggi per aver realizzato e gestito un’importante tratta autostradale italiana, oggi diventa il secondo gruppo ferroviario italiano del trasporto merci con l’acquisizione del 75% delle quote di InRail, impresa ferroviaria attiva nel trasporto merci in Italia e verso i Paesi confinanti, lasciando il restante 25% in capo a Tenor e Inter-Rail. Gli scopi dell’operazione li spiega chiaramente l’Amministratore delegato di Autostrada del Brennero e Presidente di STR, Diego Cattoni, puntualizzando che «Autobrennero punta a realizzare un corridoio green intermodale dal Brennero a Modena», ma preannunciando pure che «l’obiettivo è crescere ancora e, in questo, fondamentale sarà l’apporto di una società che ci garantisce un grande valore aggiunto in termini di mercati, portafoglio clienti, personale e management». 

L’AD di Autostrada del Brennero nonché Presidente di STR, Diego Cattoni, insieme al Ceo di InRail, Guido Porta

Va infatti specificato che Autobrennero è già presente in questo segmento di mercato con due società – la Rail Traction Company S.p.A. e la Lokomotion GmbH – che adesso, rafforzate dall’ingresso di InRail, potranno beneficiare delle possibili sinergie di un gruppo che conta oltre 600 dipendenti e un fatturato complessivo di 180 milioni di euro.

E questa in fondo è, anche per InRail, «una significativa opportunità in termini industriali che consente alla società – ha spiegato il Ceo, Guido Porta – di consolidare la propria posizione e massimizzare il proprio vantaggio competitivo nella gestione via ferrovia dei flussi di trasporto in Italia e tra Italia ed Europa».

Ma la visione più strategica dell’operazione la indica sempre Cattoni, ricordando come, mentre si prepara a depositare la propria proposta di finanza di progetto per la nuova concessione autostradale della A22, Autostrada del Brennero ponga le basi per sviluppare un nuovo modello di mobilità, sostenibile e intermodale, lungo l’asse del Brennero e non solo. «Le analisi del macro trend del mercato del trasporto merci da qui al 2035 – ha ipotizzato l’amministratore delegato – ci dicono che la domanda di trasporto su ferro sarà in forte crescita tanto attraverso il Brennero quanto attraverso il Tarvisio, con una quota modale del ferro in forte aumento, dall’attuale 30% a circa il 60%, e connessioni giornaliere lungo questi corridoi destinate quasi al raddoppio. Noi ci stiamo preparando per tempo, con il duplice obiettivo di favorire la transizione ecologica dei trasporti su cui punta con decisione anche il Pnrr nazionale e di far crescere il ruolo di Autobrennero in questo settore. InRail si affianca a RTC e Lokomotion con un ruolo complementare in termini di attività e know how che intendiamo tutelare e valorizzare in un’ottica di sviluppo della società e del Gruppo». L’accordo tra le parti, infatti, prevede sia assicurata la continuità aziendale di InRail, la valorizzazione del management, del personale della società e degli attuali rapporti commerciali in essere.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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