Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneFinanza e mercatoAutotrasporto in Spagna, costi e stipendi aumentano ma restano molto inferiori rispetto all'Italia

Autotrasporto in Spagna, costi e stipendi aumentano ma restano molto inferiori rispetto all’Italia

Secondo uno studio dell'ente francese CNR il costo di un trasportatore in Catalogna – tra le regioni più ricche di Spagna – è stato nel 2020 di 41.565 euro/anno contro i 55 mila di un autista italiano. Anche se esistono tante indennità sia per il trasporto nazionale sia per quello internazionale. Ecco come sono calcolate

-

Uno studio appena pubblicato del CNR (Comité National Routier), ente di ricerca tecnica del ministero dei Trasporti francese, conferma indirettamente che l’autotrasporto in Italia ha costi ancora elevati e di conseguenza problemi di competitività

L’analisi riguarda infatti il settore del trasporto merci su strada della Spagna, con risultati che possono sembrare almeno in parte interessanti se confrontati con quelli italiani. Il tutto con beneficio d’inventario, visto che gli ultimi dati disponibili per il nostro Paese sono stati raccolti dal CNR nel lontano 2017, in collaborazione con Anita.

I costi dei conducenti spagnoli? Più competitivi

Un primo problema affrontato dal CNR è stato quello del gran numero di contratti collettivi in vigore in Spagna: ben 55, uno per provincia, di cui 30 attualmente in vigore. Per questo motivo i salari differiscono in modo molto significativo da una provincia all’altra, a seconda del contratto collettivo applicabile. Per esempio, nel 2020, lo stipendio annuo lordo di un conducente variava da 27.498 euro nella provincia di Vizcaya (Paesi Baschi) a 13.034 euro nella provincia di Orense (Galizia). Inoltre, il costo di un conducente, per esempio in Catalogna, è aumentato del 9,7% dal 2015 – da 37.890 euro/anno a 41.565 euro/anno nel 2020, sia per l’aumento del salario minimo legale stabilito nei contratti collettivi, sia in termini di stipendio base lordo e indennità di viaggio. Ebbene, se si raffronta quest’ultimo dato con quello rilevato nell’indagine italiana di 4 anni fa si vede come la spesa aziendale per un autista che lavora nello Stivale fosse già superiore a 55 mila euro/anno – e oggi, a maggior ragione dopo il rinnovo del CCNL, dovrebbe essere ancora più alta.

Stato del trasporto spagnolo

In generale, nel periodo 2008-2019l’attività del trasporto merci spagnolo è rimasta relativamente stabile, con un tasso di crescita medio annuo dello 0,24%. Il cabotaggio rappresenta oltre il 3,5% del trasporto stradale internazionale spagnolo ed è svolto principalmente in Francia (89%). Il numero di società di trasporto merci su strada  in Spagna è leggermente diminuito tra il 2016 e il 2018, ovvero -2% all’anno in due anni, mentre il fatturato e i dipendenti sono aumentati, con un tasso di crescita medio annuo del 5% in due anni per entrambi. Più del 94% delle società sono molto piccole, con meno di 10 dipendenti. Le aziende con un solo dipendente rappresentano addirittura il 64% del totale. In Italia non esiste un raffronto rispetto ai dipendenti, però sappiamo che su circa 98 mila aziende iscritte all’Albo dell’Autotrasporto circa il 22% è monoveicolare, mentre un 65% circa arriva a 10 veicoli, con la fetta preponderante, pari a 32.825, che si situa tra i 2 e i 5 veicoli.

Gli stipendi

Come accennato, il compenso per i conducenti spagnoli varia notevolmente da una provincia all’altra, a seconda del contratto collettivo, degli accordi aziendali e della tipologia di trasporto effettuato. In genere, è composto da uno stipendio base, un premio di anzianità, dei bonus per il  contratto collettivo e annuali aggiuntivi (pagas extra, 3 mesi di stipendio, generalmente pagati in marzo, giugno e dicembre o su base mensile). A questi si aggiungono vari premi integrativi e l’indennità di viaggio (dietas). Tra il salario lordo più alto e quello più basso c’è una differenza del 111%. Come esempio la ricerca indica lo stipendio nella provincia di Tarragona (Catalogna), che prevede un compenso di 1.291,92  euro lordi mensili, composto da uno stipendio base mensile lordo di 844,71 euro, un bonus di 369,54 euro lordi al mese e, in alcuni casi, un bonus trasporto di 77,67 euro lordi al mese. Si tenga presente che la Catalogna è una delle regioni più ricche della Spagna.

Le condizioni di lavoro

L’anno lavorativo previsto dal contratto collettivo di Tarragona è composto da 1.776 ore di lavoro complessive, ovvero 40 ore di lavoro alla settimana. Il lavoro svolto nei fine settimana è retribuito a tariffa festiva, con un tasso che ammonta al 150% della solita aliquota applicabile. In caso di lavoro notturno si prevede un bonus del 25% tra le 22 e le 6 del mattino. I conducenti hanno diritto a 22 giorni di ferie retribuite, altre 13 festività pagate e da 1 a 4 festività locali o religiose.

Per i viaggi nazionali i trasportatori ricevono le seguenti indennità: colazione 4,47 euro; pranzo 13,54 euro; cena 13,54 euro; indennità di pernottamento 10,09 euro; compenso giornaliero 41,64 euro. Per quelli internazionali ricevono invece un’indennità giornaliera di 71,21 euro, anche se poi in realtà la prassi standard aziendale è il pagamento a chilometro (da 5 a 10 centesimi di euro/km). Gli autisti spagnoli che lavorano a livello internazionale generalmente trascorrono 20 notti lontano da casa al mese e la stragrande maggioranza di loro torna a casa una volta ogni due settimane. Infine, il chilometraggio medio è di quasi 134.800 km all’anno (ma i conducenti hanno riferito di guidare di più, per una media di 136.700 km all’anno).

Carenza di autisti e aumento dei costi

Gli autotrasportatori spagnoli, come i loro omologhi europei, stanno affrontando una forte carenza di autisti, cui si cerca di ovviare assumendo conducenti stranieri (specie dal Nord Africa). Peraltro il costo del conducente non è l’unica voce a essere salita dal 2015. I pedaggi sono aumentati del 25%, principalmente a causa di un aumento generale registrato in tutta Europa, in particolare in Germania, e dell’adozione da parte del Belgio di una tassa basata sul chilometraggio. Anche la manutenzione e i costi di riparazione dei mezzi sono cresciuti (+18,2%), così come il costo di proprietà (+8,2%). Al contrario, le assicurazioni sono diminuite del 13% rispetto a 6 anni fa.

Secondo i calcoli del CNR, infine, il costo per chilometro di un mezzo pesante spagnolo da 40 tonnellate utilizzato per il trasporto internazionale a lunga distanza, escluse le spese generali, è oggi di 0,89 euro (era 0,84 euro nel 2015), con un incremento di oltre il 6% rispetto all’ultimo studio. Anche in questo caso il raffronto con l’Italia è perdente: se un veicolo pesante di 40 tonnellate costava nel 2017 alle aziende italiane oltre 151 mila euro l’anno, in Spagna – anche nell’ipotesi di un chilometraggio, come denunciato dagli autisti, di quasi 137.000 km/anno – il costo è solo di circa 121 mila euro.

close-link