Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneFinanza e mercatoVeicoli industriali «bloccati» dalla crisi dei chip

Veicoli industriali «bloccati» dalla crisi dei chip

Il mercato di ottobre 2021 va in negativo rispetto al 2020 per tutte le fasce di massa, anche per quella dei pesanti, che finora ha sempre trainato il settore anche nei momenti più confusi. La causa è a monte della produzione, nella carenza di componenti e materie prime

-

Continua il momento difficile per il mercato italiano dei veicoli industriali, che in ottobre registra una flessione per tutte le fasce di massa rispetto allo stesso mese del 2020. Nel dettaglio, le immatricolazioni dei mezzi oltre le 3,5 tonnellate sono state 1.615, contro le 1.850 di ottobre 2020 (-12,7%).

Il calo per la fascia di peso da 3,51 a 6 tonnellate è stato del 4%, mentre per la fascia da 6,01 a 15,99 tonnellate la contrazione è stata del 6,3%. La diminuzione più consistente la fa registrare invece il segmento dei veicoli pesanti da oltre 16 tonnellate (-13,9%).

Le ragioni del calo

Secondo Paolo Starace, presidente della Sezione Veicoli Industriali dell’Unrae, la ragione di questo calo va cercata non tanto dal lato della domanda, che pure necessita di sostegno strutturale e continuo, ma in questo momento particolare soprattutto dal lato dell’offerta.

«Dopo una serie di scosse del mercato conseguenti alle misure di contenimento del contagio – spiega Starace – ci sono segnali di una sofferenza più grave, che deriva dalla carenza planetaria di alcuni componenti essenziali per la fabbricazione di quei veicoli. Molti costruttori stanno già effettuando, o hanno in programma, riduzioni o fermi temporanei della produzione con conseguenti ritardi nelle consegne dei veicoli. Questa situazione impone innanzitutto che siano rivisti i termini per la presentazione delle rendicontazioni, fissati dai decreti di finanziamento degli investimenti già in atto, e che vengano poi considerate tali condizioni critiche della produzione nel fissare i termini dei provvedimenti in itinere».

Servono interventi strutturali a medio e a lungo termine

Risulta allora evidente che, in queste condizioni, andrebbero emanati al più presto interventi di supporto al mercato dei veicoli industriali, in particolare di quelli a minor impatto ambientale. Come? «Attraverso un piano strutturale a medio/lungo termine – conclude Starace – che preveda anche la diffusione di infrastrutture di servizio e rifornimento idonee».

Solo in questo modo, per il numero uno di Unrae, si potrà così disinnescare quella spirale pericolosa per lo sviluppo del settore logistico che continua a creare andamenti altalenanti nel mercato e incertezze da parte delle aziende che devono investire nella flotta.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link