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Garante privacy: «I datori di lavoro si astengano dal chiedere autocertificazioni sullo stato di salute»

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Le dichiarazioni in cui si autocertifica la propria condizione di salute o si dà conto dei propri spostamenti possono essere chiesti soltanto da chi istituzionalmente si occupa di prevenzione della salute, ma non tutti in modo generico. È questo, in estrema sintesi, quanto ha chiarito con un comunicato del 2 marzo il Garante della Privacy a proposito della possibilità di raccogliere nel momento in cui una persona accede in un ufficio o in un luogo di lavoro pubblico una lunga serie di informazioni relative alla presenza di sintomi da coronavirus o notizie relative ai propri spostamenti come misura di prevenzione dal contagio.

La cosa assume interesse perché in questi giorni molti autisti ci hanno segnalato che non soltanto in Italia, ma anche in particolare in Germania, vengono spesso chiamati a sottoscrivere una dichiarazione in cui certificano di non avere sintomi da Covid 19 e di non essersi recati nei giorni precedenti nei luoghi della cosiddetta zona rossa. 

Ebbene, il Garante ha chiarito in maniera inequivocabile che a poter attuare misure di prevenzione rispetto alla sfera sanitaria possono essere soltanto quei soggetti che svolgono questo compito a livello istituzionale, anche perché sono gli unici organi deputati a verificare il rispetto delle regole di sanità pubblica. Di conseguenza ha aggiunto che i datori di lavoro devono astenersi dal raccogliere, a priori e in maniera sistematica e generalizzata, informazioni su eventuali sintomi influenzali del lavoratore e dei suoi contatti extra lavorativi.

Tutti i titolari del trattamento dovranno quindi attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal ministero della Salute e dalle Istituzioni competenti, senza effettuare iniziative “fai da te” nella raccolta dei dati.

In ogni caso resta fermo l’obbligo del lavoratore di segnalare al datore di lavoro qualsiasi situazione di pericolo per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro. E il datore di lavoro può invitare i propri dipendenti a fare, se necessario, tali comunicazioni agevolando le modalità di inoltro delle stesse comunicazioni, anche predisponendo canali dedicati.

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