Ormai è trascorso quasi un mese dall’approvazione della legge di Stabilità. Un tempo sufficiente per il presidente di Unatras, Amedeo Genedani, per tornare a suonare la sveglia al governo. «É arrivato ora il momento di convocare le associazioni dell’autotrasporto per dare corso alla ripartizione delle risorse destinate al settore per l’anno 2016 già da tempo richiesto».
La fretta di Genedani sembrerebbe determinata anche da una modifica importante introdotta quest’anno rispetto alle deduzione forfettarie delle spese non documentate, stringendo a due le condizioni per usufruirne (viaggi esterni dal Comune in cui ha sede l’impresa viaggi interni al Comune), senza che però siano state quantificate negli importi. Se poi al motivo “novità” si aggiunge pure quello “brutta esperienza” (quella cioè vissuta la scorsa estate con il rischio di veder evaporare quelle deduzioni già promesse), ecco trovata ogni giustificazione per la fretta del presidente di Unatras, ma anche di Confartigianto Trasporti. Non a caso Genedani parla di queste risorse come di «un’occasione per dare ossigeno agli autotrasportatori artigiani che operano nel cosiddetto “ultimo miglio” e nella distribuzione urbana».
Ma non è tutto. Perché lo stesso presidente sfrutta l’occasione per togliersi un sassolino dalla scarpa relativamente ai lacci e laccioli imposti (o considerati tali in Italia) da Bruxelles rispetto alle possibilità di spesa. Per la precisione il suo interesse si rivolge al rinnovo del parco veicolare, che in base alla legge di Stabilità potrebbe essere finanziato con il 15% delle risorse risparmiate dall’esclusione dei veicoli euro 1 ed euro 2 dal recupero delle accise. «I fondi per agevolare il rinnovo del parco veicolare – ha concluso – ci sono; occorre superare le perplessità di coloro che s’adeguano passivamente ai voleri di Bruxelles».