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I consorzi che esercitano trasporti con veicoli dei soci vanno iscritti al REN

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Un consorzio o una cooperativa deve iscriversi al REN. Perché se non si iscrive da domani (leggi: dal 15 novembre, almeno si spera) che aprirà le sue porte anche alla committenza il database dell’Albo, queste strutture associative potrebbero risultare irregolari, con tutte le conseguenze del caso. Facile a dirsi, perché poi all’atto pratico ci sono molti uffici della Motorizzazione che, di fronte alla domanda di iscrizione al REN presentata da consorzi o da cooperative che hanno come scopo sociale quello di esercitare l’attività soltanto con veicoli in disponibilità delle imprese socie o consorziate, rispondono in maniera negativa. Con una motivazione precisa: mancanza del requisito dello stabilimento. In pratica, siccome i veicoli in questi casi sono tutti immatricolati a nome delle imprese socie, la struttura associativa in sé – sostiene qualche ufficio – difetterebbe di uno dei requisiti richiesti per l’esercizio della professione.

Siccome questa situazione paradossale era diffusa e siccome si presentava a macchia di leopardo sul territorio, tanto che imprese uguali si vedevano ricevere un trattamento differenziato, Enrico Finocchi, il direttore generale dei Trasporti Terrestri presso il ministero dei Trasporti, ha preso carta e penna e ha chiarito una volta per tutte la situazione all’interno di una circolare (n. 5/2015) pubblicata lo scorso 7 ottobre.

In pratica la circolare, richiamandosi all’articolo 3 del regolamento 1071/2009 relativo proprio ai requisiti per l’esercizio della professione, richiama espressamente l’articolo 2, comma 4, ultimo periodo, del DD 25 gennaio 2012, laddove prevede che “nel caso di consorzi o cooperative iscritti alla sezione speciale dell’Albo degli autotrasportatori, privi di autoveicoli in disponibilità, la condizione di cui all’articolo 1, lettera b)… è dimostrata attraverso gli autoveicoli immessi in circolazione dalle imprese consorziate o associate”. Di conseguenza, anche in questo caso, vale il principio secondo cui, “per le ipotesi di consorzi o cooperative iscritte nella predetta Sezione, il riferimento per il possesso di alcuni requisiti di accesso alla professione va fatto con richiamo alla condizione delle imprese consorziate o socie”.

Da qui la conclusione: gli uffici della Motorizzazione, di fronte alla domanda di cooperative o di consorzi aventi lo scopo sociale di esercitare l’attività esclusivamente con veicoli in disponibilità delle imprese socie o consorziate iscritti alla Sezione speciale in questione, dovranno procedere all’iscrizione al REN di tali strutture “che saranno, perciò, pur con le modalità particolari di esercizio, titolari di autorizzazione all’esercizio della professione, ritenendosi il requisito dello stabilimento concretizzato con i veicoli delle imprese componenti le predette strutture”.

Di conseguenza, una volta iscritte al REN compariranno nel nascente database come imprese regolari. Almeno da questo punto di vista…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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