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I ministri cambiano, le lettere restano: Genedani scrive a Delrio

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I ministri cambiano, le lettere restano. Se prendete quella che stamattina il presidente di Unatras, Amedeo Genedani, ha inviato al neo ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, esattamente dopo nemmeno due ore dal suo insediamento, sentirete – com’è ovvio – un persistente odore di deja vu. Per la semplice ragione che il suo contenuto è praticamente identico a quello delle precedenti lettere indirizzate prima a Lupi e poi a Renzi (quale ministro ad interim). Anche perché i problemi dell’autotrasporto non hanno fatto passi in avanti, né sembra facile farli in questo frangente, in cui tutto al ministero appare concentrato sull’Expo e sulle opere connesse.  Prova ne sia che anche nell’incontro di ieri, tra i rappresentanti delle associazioni di categoria e il direttore del dipartimento Trasporti Terrestri, Enrico Finocchi, tutto si è risolto in un nulla di fatto: non è stata presa alcuna decisione, sono state ventilate ipotesi generiche e addirittura ci si è scontrati rispetto a quella di finanziare un ringiovanimento del parco veicolare, giunto ormai alla soglia degli 11 anni di vita media.

Ma d’altra parte – lo ripetiamo – sciogliere i nodi in un momento in cui il ministero è stato praticamente in stand by è impossibile. Ecco perché l’autotrasporto spera in Delrio. Ecco perché Genedani ha aspettato soltanto pochi minuti per riprendere il testo denso di numeri – 18.000 imprese di autotrasporto chiuse in cinque anni, il 25% di riduzione del parco veicolare conto terzi, il 30% di diminuzione dei livelli occupazionali – e inviarlo al nuovo ministro. Certo, rispetto a Lupi e a Renzi, Genedani può giocarsi la carta della «solidarietà tra conterranei», visto che entrambi sono emiliani e per di più originari delle stesse terre. Ma se bastasse così poco…

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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