Non c’è nessuna riduzione dei rimborsi delle accise. O meglio, esiste in Parlamento una norma sulla questione, che prevede una riduzione massima del 15%. Ma si tratta di un disegno di legge che, se effettivamente sarà approvato da entrambe le Camere – cosa che il ministro Maurizio Lupi cercherà di scongiurare, come ha scritto in un comunicato odierno in cui definisce la riduzione del rimborso «un errore» – andrà in vigore soltanto il 1° gennaio 2014 e per diventare operativo servirà un decreto del Presidente del Consiglio da emanare entro il 31 gennaio del prossimo anno. È questo in sintesi il primo argomento con cui oggi il sottosegretario ha tranquillizzato le associazioni di categoria dell’autotrasporto, che così hanno risotterrato l’ascia del fermo.
Il secondo argomento ha riguardato la quantificazione degli stanziamenti per il settore che ammonteranno a 330 milioni perché questa in effetti è quella che già lo scorso anno è stata la somma spesa, anche se il fondo predisposto era di 400 milioni. Insomma, lo stanziamento superava l’effettivo tiraggio.
Il terzo argomento è stato relativo alla definizione dei contenuti da inserire in un decreto legge di imminente approvazione. In sintesi, quindi, in tempi brevi dovrebbero diventare legge i seguenti punti:
– il Comitato Centrale dell’Albo degli autotrasportatori acquisisce le competenza in tema di controlli sull’accesso alla professione e di verifica delle modalità concrete di svolgimento dell’attività, valutando anche numero di dipendenti e consistenza del parco veicolare;
– gli uffici provinciali della Motorizzazione acquisiscono le competenze oggi in capo alle Province relativamente alla tenuta dell’Albo e al controllo del conto proprio, così da incrementare la lotta all’abusivismo;
– gli uffici periferici della Motorizzazione acquisiscono, in virtù di una direttiva già firmata dal ministro Lupi, la competenza decisionale sulle sanzioni da infliggere a seguito di violazioni della normativa sui costi minimi della sicurezza. Violazioni che saranno sempre accertate dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza.
– I controlli sul cabotaggio diventano da subito più intensi, in particolare nei contesti territoriali esiste maggiore necessità.
A dirsi soddisfatto e quindi a «ritenere inopportuno» il fermo è anche l’Aias di Giuseppe Richichi che si è lamentato soltanto del «solito atteggiamento di protagonismo» dell’associazione FAI-Conftrasporto, accusandolo di essersi presentata all’incontro odierno con richieste «preconfezionate» che sminuirebbe, secondo Richichi, lo spirito di aggregazione che dovrebbe avere la categoria.
A questo punto rimane da chiarire soltanto la posizione di Trasportounito, l’associazione apripista nella proclamazione del fermo che nelle prossime ore dovrebbe comunicare la sua posizione. Da quanto si aprende il segretario Maurizio Longo non sarebbe pienamente soddisfatto di come sono andate le cose, ma a questo punto dovrà valutare anche la presa di distanza dell’Aias, l’associazione che aveva fornito il supporto fondamentale per la riuscita del fermo del 2012 che, partito dalla Sicilia, risalì lungo la penisola.