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Il camionista di Torino resta in condizioni molto critiche ma stabili

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Restano disperate le condizioni di Aldo Coppola, il camionistadi 56 anni che la sera del 25 aprile è stato investito da due malviventi a cuistava cercando di impedire di rubargli il camion. Dall’ospedale CTO di Torino,in cui è stato ricoverato la notte stessa, aggiungono però che la situazione,seppure molto critica, è andata stabilizzandosi

Il quadro clinico di Coppola èinfatti preoccupante. Già la notte di giovedì gli è stata amputata lagamba destra sotto al ginocchio, mentre quella sinistra – letteralmente polverizzata in alcuni punti – è stata sottoposta a un lungo intervento nel disperato tentativo di salvarla. Sull’esito di tale intervento èpresto per potersi esprimere, ma già ieri comunque è iniziato un ciclo disedute in camera iperbarica che dovrebbe favorire il recupero dell’arto. 
Inogni caso, viste le condizioni complessive e visti pure i rischi di infezionisuccessivi a un’amputazione, Coppola è stato tenuto in coma farmacologico.
Intanto, sul fronte delle indagini, i carabinieri e la scientificastanno esaminando il camion rinvenuto a circa mezzo chilometro dalla rapina, «alleggerito»del carico di barre di ferro, per individuare eventuali impronte. Un’altrapista battuta è quella invece di visionare le registrazioni delletelecamere di alcuni esercizi commerciali in zona. Per la precisione, proprioda uno di questi filmati sarebbe spuntata un’auto che pedinava il camion diCoppola già quando era di ritorno, mercoledì sera, da una consegna che lo aveva portato in Francia. 
Il 25 aprile, poi, intorno alle 22, il malcapitato trasportatoretorinese – che lavora per una società abruzzese attiva anche trasportiinternazionali – stava aspettando che terminasse il divieto di circolazioneimposto dalla festività e a quel punto si apprestava a mettersi in viaggio per consegnareil carico che aveva nel semirimorchio tra il Piemonte e l’Emilia. E lì è stato aggredito da un numero imprecisato di persone, almeno due, ma forse anche di più.
Sembrerebbe, secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri, che Coppola avesse acceso il motore e poi sarebbe sceso a verificare che l’aggancio del semirimorchio e tutto il resto fosse a posto e proprio in quel mentre i malviventi hanno tentato di introdursi nel camion. Coppola ha cercato di fermarli, ma picchiato è rimasto a terra qualche secondo, utile per i rapinatori per salire in cabina e partire. Aldo si è rialzato, ha cercato in tutti i modi di arrestare la corsa del veicolo aggrappandosi alla maniglia della cabina, ma alla prima accelerazione decisa ha perso la presa, è caduto in terra e le sue gambe sono finite sotto gli pneumatici.
Aldo Coppola ha un fratello camionista (con cui spesso lavora),una moglie e due figli di 9 e 14 anni. Fai-Conftrasporto, dalproprio sito, ha attivato una raccolta di fondi per sostenere questa famiglia. Gliinteressati possono contattare gli uffici dell’associazione ai numeri dellevarie segreterie.
Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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