Sergey Brin è un genio. Insieme al socio Larry Page ha fondato Google, ovvero un’azienda che ad oggi fattura oltre 90 miliardi di dollari l’anno e ha un capitale valutato nella stratosferica cifra di 650 miliardi di moneta americana. Ma Brin è anche un grande appassionato di aeronautica e sta pensando di rivoluzionare il trasporto merci via aria ricorrendo alla versione moderna di un leggendario aeromobile: il dirigibile.
Dopo la tragedia dell’Hindenburg del 1937 i dirigibili vennero pian piano abbandonati per il più sicuro e veloce aereo e come ‘cargo volante’ non se ne parla più da anni; anche quelli che rimangono sono impiegati più che altro come supporto pubblicitario, piattaforma per riprese aeree o mezzo turistico.
Oggi però il gas utilizzato non è più il pericoloso idrogeno, ma il sicurissimo elio e le caratteristiche tecnologiche ed ecocompatibili del mezzo lo potrebbero rilanciare sul mercato.
Secondo le prime indiscrezioni, il team di Brin avrebbe iniziato a lavorare al telaio metallico del mezzo in un ex hangar del NASA Ames Research Center, accanto al quartier generale di Alphabet, una compagnia “imparentata” con Google, a Mountain View in California. A capo del progetto si dice ci sia Alan Weston, ex direttore dei programmi NASA Ames, che però non ha confermato.
Ha senso utilizzare nel merci i dirigibili? L’idea non è peregrina. Costruire un aerostato moderno costa meno di un aeromobile cargo, i consumi sono molto inferiori a quelli di un aereo e soprattutto dovrebbero diminuire sensibilmente anche il costo di un viaggio: considerando il rapporto peso/grandezza, un dirigibile sarebbe capace di trasportare fino a 500 tonnellate di merci. Chi l’ha detto? Alan Weston, appunto, qualche tempo fa.