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Imprenditore piacentino dell’autotrasporto ucciso dopo lite in famiglia

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Giovanni Mutti (64 anni), noto imprenditore dell’autotrasporto, ormai in pensione, è morto nella notte del 27 marzo, all’interno della sua villa di Quarto, nei pressi di Piacenza, dopo essere stato colpito al petto con un coltello da cucina da sua moglie, Angela Lanza (62 anni). A chiamare la polizia è stata proprio la signora, giustificando il suo comportamento come una legittima difesa, a seguito di un’aggressione violenta del marito, scaturita in risposta alle sue richieste di spiegazioni, vista l’ora tarda a cui l’uomo era rincasato.
Il sostituto procuratore incaricato delle indagini ha deciso di non applicare nei confronti della donna delle misure cautelari, tanto è stata circostanziata e credibile la sua ricostruzione. Quanto accaduto la notte dell’incidente, peraltro, non sembra fosse un caso isolato, perché la stessa signora Lanza ha riferito di continui soprusi subiti dal marito, ai quali però non aveva mai reagito. Ma la sera del 27 marzo, stando al suo racconto, la china intrapresa da Mutti era tale che la donna, afferrata anche per il collo, ha temuto per la sua stessa incolumità e così avrebbe sferrato i colpi che hanno reciso un’arteria.

A quel punto, resasi conto della gravità della ferita, Lanza è corsa via e ha chiamato i soccorsi. L’uomo, invece, dalla camera da letto posto al primo piano, ha cercato di raggiungere le scale e lì è stato trovato dagli agenti, riverso in una pozza di sangue.
Angela Lanza, visibilmente sconvolta per quanto accaduto, non ha fatto ritorno a casa e né viene lasciata sola. Il reato di cui è accusata è eccesso colposo di legittima difesa

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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