Un tempo era una piccola officina di provincia, oggi è diventata un laboratorio di innovazione industriale circolare. Parliamo di Di.Pa. Sport, azienda nata a Chiavenna Landi, nel piacentino, che ha fatto della rigenerazione dei componenti elettronici e meccatronici il cuore del proprio modello produttivo. E che ora è pronta a fare il «grande salto» con l’entrata in scena di Integritam, fondo indipendente che ha deciso di scommettere su questa eccellenza italiana con un investimento da 10 milioni di euro per il 26% del capitale.
L’obiettivo: accompagnare l’azienda verso una crescita strutturata, tra nuove linee produttive, logistica automatizzata e un piano di assunzioni pluriennale.
Chi è Integritam e perché punta su Di.Pa.
A sostenere questa nuova fase di crescita è dunque Integritam, fondo specializzato in operazioni di private equity e club deal su società europee a media capitalizzazione. Nato come joint venture tra Amgest SA – boutique di gestione patrimoniale fondata a Lugano da Massimo Vecchio – e gli imprenditori Giovanna Voltolina e Maurizio Bianco, il fondo punta su realtà imprenditoriali solide, spesso familiari, con basi industriali forti e prospettive di lungo periodo.
«Di.Pa. conta oggi circa 120 dipendenti – spiega Voltolina – e opera in un settore al centro delle sfide di sostenibilità e mobilità circolare. Con fondamentali solidi, buona marginalità e un team giovane e preparato, Di.Pa. ha tutte le condizioni per accelerare. L’obiettivo di unire le nostre forze è superare i 100 milioni di euro di fatturato, ampliando la capacità produttiva, investendo in magazzini automatizzati e allargando i settori serviti. La sua sfida è chiara: rendere possibile ciò che sembra irrisolvibile, aprendo prospettive di crescita senza limiti».
Il valore del remanufacturing
La scommessa di Integritam è riposta proprio nel cuore del modello Di.Pa. Sport: il remanufacturing, ovvero la rigenerazione industriale. Nel mondo dei ricambi, infatti, rigenerare significa molto più che riparare, è un processo chiave per la sostenibilità. Pensate che secondo dati ACEA, questa pratica consente di ridurre fino all’80% l’energia, il 90% delle sostanze chimiche e l’88% dell’acqua rispetto alla produzione di un pezzo ex novo. Un risparmio che traduce in pratica l’economia circolare, in un’Europa dove l’età media dei veicoli sfiora ormai i 12 anni e mezzo.
Ed è proprio in questo contesto che Di.Pa. Sport ha costruito il proprio vantaggio competitivo: linee automatizzate, processi digitalizzati e una competenza rara nella gestione dei guasti elettronici più complessi. Un know-how che ha permesso all’azienda di crescere rapidamente e diventare un punto di riferimento per l’automotive aftermarket.
«Nel nostro settore oggi tutto è elettronica, e i guasti aumentano – afferma Christian Gherardi, fondatore e CEO di Di.Pa. – la sostituzione completa o le risposte tradizionali non bastano e il remanufacturing ne è la più efficace risposta, disegnando perciò per questo settore prospettive di crescita molto positive».