L’accessibilità non è mai stato il punto forte dell’Interporto di Bologna. Ma adesso si cambia. è stato sottoscritto, infatti, un Protocollo d’intesa per l’apertura di un secondo varco di accesso all’interporto e il miglioramento della viabilità circostante. Il primo documento, che arreca la firma di Regione Emilia Romagna, Città Metropolitana, Comuni di Bentivoglio e San Giorgio di Piano, oltre che ovviamente dell’Interporto felsineo, prevede l’apertura di un accesso a nord dell’Interporto e una serie di interventi per andare a migliorare la circolazione nelle strade limitrofe. In particolare saranno realizzate cinque rotatorie in corrispondenza di via Santa Maria in Duno, via Panzacchi, via Marconi, la Strada Provinciale SP 4 Galliera e la Strada Provinciale SP 44 Bassa Bolognese. Tutto ciò dovrebbe consentire di connettere in maniera più agevole l’interporto con il territorio circostante, migliorando lo stato attuale delle strade ad aumentando la sicurezza dell’infrastruttura.
Se quindi le connessioni stradali saranno migliorate in prospettive, quelle ferroviarie mostrano già segnali decisi di crescita, giustificabile non soltanto con la politica dell’infrastruttura di porsi come “porta dell’Europa” per le lunghe percorrenze, ma anche di accogliere treni più lunghi. Prova ne sia che a marzo 2019 rispetto allo stesso periodo del 2018, lo scalo ha fatto registrare una crescita del 23% dei treni in arrivo e in partenza, corrispondente a 52 treni in più. Ancora più netta la crescita del numero dei carri ferroviari movimentati con un +43% rispetto a marzo 2018.
Anche dall’analisi della dinamica congiunturale si ha un’ulteriore conferma di tale crescita. Da un mese all’altro, come accaduto anche a febbraio rispetto a gennaio, sia il numero totale dei treni sia quello dei carri evidenziano una crescita che si attesta all’11% per i primi e al 12,5% per i secondi.