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Iveco esce da CNH e fa gruppo con i motori di TPT: quotazione in borsa dal 2021

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Iveco balla da sola. O meglio farà gruppo a sé, all’interno di una compagine societaria dedicata alla produzione di veicoli stradali dotati dei marchi Iveco, Iveco Bus, Heuliez Bus, affiancate da FPT Industrial, attiva invece nei motori. Sotto il cappello CNH Industrial rimarranno invece tutte le attività di natura non stradale, legate al mondo dell’agricoltura, delle costruzioni e dei veicoli speciali ed espresse tramite prodotti a marchio Case IH, New Holland Agriculture, Steyr, Case, New Holland Construction, Astra, Magirus, Iveco Defence Vehicles. Il nuovo raggruppamento – non è ancora chiaro come si chiamerà – dovrebbe disporre di un fatturato pro-forma, perimetrato al 2018, di circa 13,1 miliardi di dollari, mentre ciò che resta di CNH raggiunge i 15,6 miliardi di dollari. In ogni caso FTP, che all’interno del nuovo soggetto industriale esprime il 31% dei ricavi, rimarrà comunque legato a CNH Industrial tramite un accordo di fornitura a lungo termine.

Dopo lo scorporo partirà la quotazione in Borsa, a Wall Street e a Milano, a partire dal 2021 che, stando a quanto contenuto nel piano strategico 2020-2024 e prospettato a New York dal ceo di CNH, Hubertus Muhlhauser e dalla presidente Suxanne Heywood, dovrebbe generare nei prossimi cinque anni un incremento di fatturato di entrambe le compagine societarie del 5 per cento ogni anno, investimenti per 13 miliardi di dollari e il raddoppio dei margini attuali delle attività industriali all’8% entro il 2022 e al 10% al 2024. Anche Iveco, come CNH, avrà sede legale ad Amsterdam e fiscale nel Regno Unito.

A ogni azionista di CNH Industrial verrà data un’azione della nuova società capitanata da Iveco. Nel secondo semestre 2020 si terrà l’assemblea degli azionisti chiamata ad approvare la separazione in due delle società, giustificata dalla constatazione che i business stradali e non stradali sono ormai differenziati sia in termini di regolamentazione che di clientela, e seguono perciò megatrend diffferenti.

La separazione in due della società comporterà anche una riduzione dei costi operativi, unitamente a un aumento dell’efficienza, da ottenere – si legge in un comunicato – tramite «la realizzazione di azioni di ristrutturazione mirate».

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