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La A24 e la A25 costano troppo: l’autotrasporto per protesta

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Sapete quanto costa l’autostrada dei Parchi, vale a dire le A24 e A25? Esattamente 13 centesimi al chilometro. Una cifra considerevole in generale, ma a maggior ragione per quei trasportatori – primi tra tutti quelli abruzzesi – costretti a percorrerla in pratica quotidianamente. Ma anche una cifra resa considerevole dai costanti aumenti intervenuti anno dopo anno. Compreso ovviamente quello in corso, nel quale il rialzo parla di un +3,45%, ma più in generale negli ultimi sette anni l’incremento è stato del 42,88%. A questo punto l’autotrasporto – tutto, compattamente – ha detto “no”. E così Confartigianato Trasporti, Fiap, Assotir, Fai, CNA-Fita e Sna-Casartigiani hanno lanciato una protesta simbolica, ma altamente incisiva: invitare gli autotrasportatori abruzzesi a saltare il primo casello per entrare entrare in quello successivo, in modo da determinare nel concessionario autostrade un livello inferiore di entrate, che dovrebbe indurlo a a sedersi intorno a un tavolo e discutere un’intesa con l’autotrasporto.

A lanciare l’originale forma di protesta sono stati ieri a Pescara i rappresentanti delle organizzazioni citate (Gabriele Sillari, presidente regionale di Confartigianato Trasporti, Roberto Galanti, coordinatore nazionale Fiap, Claudio Donati, segretario generale Assotir, Carlo Antonetti, coordinatore regionale Fai, William Facchinetti, segretario regionale Fita-Cna, e Pierangelo Paolucci, coordinatore regionale Sna-Casartigiani) formalizzandolo in questo modo: «Se un autocarro a tre assi, per compiere il tragitto da Pescara-Chieti a Roma Est (185 chilometri) e pagare 25 euro, saltasse il casello Pescara-Chieti ed entrasse a quello successivo, cioè Alanno-Scafa, il pedaggio scenderebbe a 23,60 euro, ripristinando di fatto le tariffe in vigore nel 2013. Si farebbero dieci chilometri in più, percorsi in pochi minuti, specie al mattino presto. Stesso discorso vale per il tragitto da Avezzano a Pescara-Chieti: entrando al casello successivo, Celano, si risparmiano quasi due euro.

I rappresentanti dell’autotrasporto hanno anche spiegato come il 40% circa delle merci movimentate in Abruzzo si muova sulla direttrice Est-Ovest e viceversa e che buona parte del traffico merci extra regionale è diretto verso Lazio e Campania. Ragion per cui una parte considerevole della redditività delle aziende viene erosa dal continuo aumento dei pedaggi. In pratica i rappresentanti dell’autotrasporto ammettono che l’Autostrada dei Parchi non è più cara di altre autostrade di montagna, ma sottolineano anche che “nessuna autostrada influisce così tanto sull’economia regionale, trattandosi della via obbligata per il traffico dall’Abruzzo a Roma e verso il Tirreno”. 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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