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La polemica sui rimborsi dei pedaggi tra Unatras e CNA-Fita

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La polemica a distanza tra associazioni di categoria su come dovrebbero essere gestiti i rimborsi dei pedaggi autostradali sembra non placarsi. Come si sa, la partita vede contrapposte due posizioni: da una parte l’intero schieramento di Unatras che, anche ieri 23 ottobre, nel comitato di presidenza ha nuovamente ribadito la necessità di mantenere la situazione così come funziona attualmente, sulla base delle riduzioni compensate, evitando «l’attuazione di proposte che rischiano di compromettere un sistema che riduce i costi per le imprese», come quelle di prevedere sconti ai singoli veicoli, anziché il riconoscimento alle imprese stesse. In questo modo, infatti, una platea di circa 23.000 imprese riesce a ottenere incentivi consistenti, pari a circa due mensilità di pedaggi all’anno, beneficiando di una dilazione nei pagamenti e senza doversi preoccupare delle problematiche fideiussorie, garantite dai consorzi a fronte di una percentuale trattenuta per il servizio prestato.

Dall’altra parte c’è una sola associazione, la CNA-Fita e la sua presidente Cinzia Franchini, che il 22 ottobre ha argomentato nel dettaglio la sua proposta. In pratica intende introdurre un sistema in cui gli sconti agli autotrasportatori vengano riconosciuti direttamente dai Concessionari autostradali, ai quali lo Stato – risparmiando 250 milioni di euro – dovrebbe imporre in aggiunta un blocco delle tariffe per un triennio. Rispetto all’operatività pratica, CNA-Fita propone due possibili strade da battere: la prima strada passa ancora attraverso la gestione dei consorzi, i quali raggiungendo unasoglia di fatturato minimo di 6 milioni, garantiscono uno sconto alle imprese dell’8% e trattengono per essi un massimo dell’1% (oggi è il 3,5%); la seconda strada mette da parte i consorzi e vede l’impresa agire in solitudine. Così, incassa direttamente lo sconto in proprio, ma siccome non può garantire una soglia di fatturato minimo, si deve accontentare del 2,5%.

In estreme sintesi, mettendo da parte dietrologie o eventuali obiettivi occulti, le due posizioni sono queste. Quale vi appare migliore? Fatecelo sapere sui nostri social.

 

 

 

 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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