Proprio mentre il presidente del Consiglio Matteo Renzi invia a Bruxelles la legge di Bilancio del suo governo per ottenere il via libera a qualche sforamento, anche Legambiente definisce la sua Finanziaria, tutta impostata su una fiscalità in chiave ambientale che elimini rendite e privilegi antiambientali e definisca nuove regole di tassazione più trasparenti. In questo modo, soltanto limando i privilegi si riuscirebbero a tagliare 2 miliardi all’anno.
La ricetta di Legambiente per rendere più verde il paese è fatta per la precisione di 15 “pillole” da deglutire. E tra queste alcune riguardano direttamente l’autotrasporto. Per la precisione il punto 14) prevede di “ridefinire le politiche per il settore dell’autotrasporto cancellando i sussidi in vigore, introducendo premialità (comunque in quota molto minore rispetto ad oggi) legate a innovazioni e interventi di miglioramento delle prestazioni dei veicoli e per la creazione di una logistica integrata gomma-ferro-cabotaggio”.
Ma non è tutto perché tocca il trasporto merci anche il punto13) in cui si prevede di rivisitare “la fiscalità sui carburanti sulla base di obiettivi ambientali per spingere innovazione e mobilità sostenibile” e riconsiderare “la tassa di possesso degli autoveicoli sulla base di obiettivi ambientali (il gettito nel 2015 è stato di 6 miliardi di Euro)”. Per la precisione la proposta Legambiente è di tenere come base di calcolo della tassa, non tanto la potenza quanto il livello di inquinamento.
Infine, a proposti concessioni autostradali, il punto 15) propone di “abolire” quelle “legate a progetti di nuove tratte autostradali”.
LA REPLICA DI CINZIA FRANCHINI (CNA-FITA)
«Una sparata». Così ha bollato questa iniziativa la presidente di CNA-Fita, Cinzia Franchini, sollevando anche il dubbio che sia stata concepita «come un utile assist al ministro Delrio per stringere i cordoni della borsa e tradire così le intese siglate lo scorso anno tra il Ministero dei Trasporti (con lo stesso Ministro) e le associazioni di rappresentanza, a valere per un triennio».
In più, aggiunge Franchini, «proporre tagli indiscriminati, generalizzati ed evidentemente disinformati, non solo è pericoloso ma potrebbe rappresentare un dannoso boomerang che come risultato pratico avrebbe unicamente la sostituzione della gomma italiana con quella dell’est Europa». Inoltre, per argomentare il pressappochismo di Legambiente, la stessa presidente di CNA-Fita sottolinea come l’associazione ambientalista «confonde i sussidi nazionali con i rimborsi, quelli delle accise, stabiliti da una direttiva europea che semmai mira e tenta l’armonizzazione del costo del gasolio professionale tra i paesi membri dell’Unione Europea».
Infine, Franchini definisce «cialtrona» la quantificazione del drenaggio dell’autotrasporto conto terzi rispetto alle accise, visto che «Legambiente sa bene che in quel paniere è compreso il Trasporto Pubblico Locale e il trasporto in conto proprio. Voci, queste ultime, che incidono per quasi la metà».