La tanta annunciata riparametrazione delle accise dei carburanti ora diventa realtà. Dal 15 maggio, dopo cioè la pubblicazione avvenuta oggi in Gazzetta Ufficiale del relativo decreto interministeriale (MASE, MEF, MIT e MASAF) attuativo del decreto legislativo n. 43 del 28 marzo 2025, l’accisa sulla benzina si riduce di 1,50 centesimi al litro, mentre quella sul gasolio aumenta dello stesso importo. Di conseguenza le aliquote cambiano e diventano di 713,40 euro per mille litri di benzina e di 632,40 euro per mille litri di gasolio.
Attenzione, però, perché gli aumenti dell’accisa sul gasolio non si applicano al gasolio commerciale utilizzato per il trasporto merci, nel senso cioè che le imprese che utilizzano veicoli Euro V ed Euro VI, con massa complessiva superiore a 7,5 tonnellate, potranno recuperare la maggiore accise in sede di presentazione della domanda di rimborso. Tutto questo perché il gasolio impiegato per trasporto merci continua a essere gravato di un’aliquota agevolata pari a 403,22 euro per mille litri.
C’è un altro aspetto importante: non cambia, e quindi fa eccezione, anche l’accisa sui biocarburanti. Quindi, siccome molti autotrasportatori utilizzano l’HVO è bene ricordare che questo tipo di carburante continua a pagare un’accisa di 617,40 euro per mille litri e anche tale imposta potrà essere recuperata in sede di rimborso, così come avviene per il gasolio.