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La tolleranza per l’installazione dei tachigrafi di seconda generazione slitta al 31 dicembre

È una storia lunga, fatta di proroghe continue. Dal 21 agosto, al 30 settembre, all'8 ottobre. Ma dopo che anche la DG Move della Commissione UE si è espressa favorevolmente al riguardo, il nostro ministero dell’Interno ha deciso, con circolare del 6 ottobre, di concedere la tolleranza per montare i nuovi tachigrafi fino a fine anno. E chi avesse installato dal 21 agosto al 31 dicembre 2023 un tachigrafo di prima generazione invece che quello nuovo dovrà comunque sostituirlo? Ed entro quando?

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21 agosto, quindi 30 settembre, quindi 8 ottobre e adesso 31 dicembre. L’adozione obbligatoria dei tachigrafi di nuova generazione sembra un film senza fine o, meglio, una pellicola che posticipa continuamente il suo inizio a una data successiva. Come si ricorderà, l’installazione dei nuovi tachigrafi sarebbe dovuta divenire obbligatoria già dallo scorso 21 agosto, ma le criticità presenti sul mercato indussero il nostro ministero a introdurre un periodo di tolleranza fino al 30 settembre, poi ulteriormente ritardato all’8 ottobre. Ma non è stato ovviamente sufficiente. Su questo tema, lo scorso 5 ottobre si è tenuta a Bruxelles una riunione della DG Move della Commissione europea in cui un po’ tutti gli Stati membri si sono detti favorevoli ad armonizzare le tempistiche di slittamento, visto che ogni paese aveva fin qui preso decisioni diverse. 

Viste queste posizioni, la DG Move nel suo complesso si è detta favorevole a riconoscere un ulteriore periodo di tolleranza fino a fine anno, a prescindere dal tipo di impiego del camion. Che sia utilizzato cioè in missioni di trasporto nazionali o internazionali. E in effetti, il nostro ministero dell’Interno lo scorso 6 ottobre ha adottato una circolare in cui fa proprio tale indicazione e fa slittare il periodo di tolleranza al 31 dicembre 2023.

A questo punto, però, si pongono alcune questioni da sciogliere. I tachigrafi installati fino a oggi erano sprovvisti del servizio di autenticazione Open Service Navigation Message Authentication (OSNMA), quello necessario a registrare i passaggi di frontiera, perché l’agenzia spaziale europea sta effettuando gli ultimi test al riguardo. Potrebbe essere pronto per fine anno e da quel momento partirebbero i cinque mesi per rendere attiva l’installazione del servizio. È chiaro però che se i test dovessero andare oltre, i cinque mesi slitterebbero di conseguenza. 

Ma la questione più spinosa è un’altra: se nelle more di questa vicenda un camion di nuova immatricolazione sia stato equipaggiato non con un tachigrafo di seconda generazione privo del servizio OSNMA, ma con uno di prima generazione, sorgerebbero problemi anche di natura concorrenziale, nel senso che due veicoli potrebbero rispettare le normative beneficiando di condizioni diverse. La questione se l’è posta anche la DG Move e sarebbe orientata a porre un termine massimo per l’adeguamento, vale a dire per la sostituzione del vecchio tachigrafo con il nuovo. E questo tempo sarebbe stato individuato con il 18 agosto 2025. Una data che, osservata oggi, appare tanto tanto lontana.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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