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Oltre 800mila km di strade senza dati: presentati i risultati della prima Relazione di ANSFISA

Circa 668mila km di strade comunali e 135mila provinciali e regionali: una fitta rete di arterie che, a causa di stratificazioni normative, passaggi di gestione, vetustà delle opere, è priva di dati certi rispetto al suo perimetro e alle sue caratteristiche. Lacune che ANSIFA colmerà con un sistema di supervisione e monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture

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In Italia mancano dati su circa 800mila chilometri di rete stradale, ovvero quella che fa capo a Regioni, Province, Città metropolitane e Comuni. È quanto emerge da una prima ricognizione condotta dalla Direzione generale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali di ANSIFA, l’Agenzia nata all’indomani del crollo del Ponte Morandi e operativa dal 30 novembre scorso con l’obiettivo di trasferire il know how sviluppato da ANSF in ambito ferroviario anche al settore delle infrastrutture stradali, autostradali e dei trasporti rapidi di massa.

Obiettivo dell’Agenzia sarà quello di promuovere una nuova cultura per la sicurezza delle infrastrutture e sviluppare un sistema dinamico, basato sulla prevenzione e sulla chiarezza delle competenze. «Il nostro impegno sarà quello di un crescente coinvolgimento dei gestori delle infrastrutture e delle aziende di trasporto che con Sistemi di Gestione della Sicurezza certificati dovranno programmare la manutenzione e il controllo dei rischi nella loro competenza» ha spiegato Fabio Croccolo, direttore di ANSIFA, nel corso della presentazione della prima Relazione annuale dell’Agenzia.

Presentazione nel corso della quale è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, per sottolineare come sia «necessario un investimento straordinario per assicurare l’efficienza delle infrastrutture e la sicurezza dei cittadini». «L’innovazione tecnologica e dei materiali può̀ consentire un salto di qualità̀ nella gestione delle reti infrastrutturali, ma va accompagnato con un ampio cambiamento di visione che si traduce nella nuova cultura della sicurezza di cui l’ANSFISA si sta facendo garante, attraverso la costruzione di un modello uniforme per la gestione, la manutenzione e la messa in sicurezza della totalità delle nostre infrastrutture, sia stradali che ferroviarie» ha concluso il ministro.

I numeri fondamentali della relazione

Le ultime rilevazioni utili per il sistema viario comunale risalgono al 1999 e restituiscono una rete di circa 668mila chilometri di strade, mentre più di 135mila chilometri appartengono a Province e Regioni. Su circa 800mila chilometri di rete stradale, quindi, i dati risultano essere ridotti, limitati e lacunosi a causa della stratificazione normativa, i frequenti passaggi di gestione e la vetustà delle opere che rendono attualmente molto difficile avere dati certi sul perimetro della rete e sulle sue caratteristiche. Mancano inoltre le informazioni qualitative, fondamentali per la definizione di moderni Sistemi di Gestione della Sicurezza da parte dei gestori o dei proprietari. Lacune che ANSIFA provvederà a colmare coinvolgendo gli enti locali nella rilevazione dei dati e costituendo un moderno sistema di supervisione e monitoraggio della sicurezza delle infrastrutture.

Sul fronte ferroviario, invece, crescono gli incidenti sulla rete nazionale e regionale (86 in totale nel 2020) nonostante il dato sia inferiore rispetto alla media dell’ultimo quinquennio e tra i livelli più bassi registrati in Europa. «Il 65% degli incidenti è ancora attribuibile a comportamenti errati di utenti e cittadini – si legge nella Relazione -, mentre circa il 28% degli incidenti sono riconducibili a fattore endogeni alla ferrovia. Occorre dunque agire sul fattore umano e sulla definizione dei rischi per migliorare la performance del sistema».

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