Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneLeggi e politicaPm di Milano: «Regolarizzate 60mila rider»

Pm di Milano: «Regolarizzate 60mila rider»

Conclusesi le indagini su quattro delle maggiori società di home delivery gli inquirenti italiani elevano sanzioni per oltre 733 milioni di euro per il mancato rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e chiedono la regolarizzazione di oltre 60.000 ciclofattorini

-

Il 24 febbraio scorso la Procura di Milano ha notificato a quattro società (Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo) i verbali con cui chiede la riqualificazione professionale – da lavoratori autonomi a lavoratori parasubordinati – di oltre 60.000 ciclofattorini, con tutte le relative tutele contrattuali che ne conseguono. «I presupposti per le assunzioni ci sono, ma in Italia i rider hanno un trattamento di lavoro che nega loro un futuro» ha affermato il Procuratore capo di Milano Francesco Greco.

na prima conferma della sussistenza dei presupposti che qualificano il lavoro dei ciclofattorini come “lavoratori parasubordinati” vi era già stata nel gennaio 2020 da parte della Giustizia (sentenza della Corte di Cassazione, Sez. Lavoro, 24 gennaio 2020, n. 1663 ) e ora viene confermata dalle indagini della Procura di Milano.

Dai verbali della procura emerge chiaramente la sussistenza della parasubordinazione «questi lavoratori vanno qualificati come lavoratori coordinati e continuativi» afferma il Procuratore Francesco Greco. Di conseguenza hanno diritto a un’equa retribuzione – quella prevista  prevista dal contratto collettivo della logistica e trasporto merci -, alle coperture previdenziali, alla malattia, alle ferie, all’indennità di disoccupazione, ai congedi e al Tfr.

Le indagini si sono poi estese su tutto il territorio nazionale e, grazie anche alle testimonianze raccolte dai rider, hanno portato a indagare sei persone tra amministratori delegati, legali rappresentanti o delegati per la sicurezza di Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo per violazione degli obblighi in materia di sicurezza sul lavoro. Intanto, la Procura milanese ha elevato nei loro confronti sanzioni per 733 milioni di euro per violazione di norme sulla sicurezza. Solo il pagamento di almeno un terzo delle stesse, entro novanta giorni, potrà portare all’estinzione del reato, in caso contrario si avvierà il procedimento penale in capo ai soggetti coinvolti, con richiesta di rinvio a giudizio.

Just Eat, intanto, ha annunciato che avvierà le prime assunzioni di rider in Italia a partire dal mese di marzo 2021, garantendo un compenso medio orario ai lavoratori di circa 9 euro (valore indicativo risultato della somma fra la paga base di 7,5 euro a cui vanno sommati i bonus relativi al numero di consegne).

Alle società converrà di più proporre ricorso avverso le sanzioni amministrative o pagarle procedendo poi alla conseguente regolarizzazione della posizione dei rider? Sarà interessante valutarne i risvolti, di certo ora dal servizio di consegne a domicilio non si può prescindere vista la stretta imposta dal perpetrarsi della situazione emergenziale.

Sulle condizioni lavorative dei rider #K44Risponde ha dedicato una puntata che vi riproponiamo, buona visione!

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link