Il RENTRI, il nuovo sistema di tracciabilità del ciclo dei rifiuti entra nel vivo e conta già l’iscrizione alla nuova piattaforma di 158mila aziende (sulle 170mila iscritte nelle varie sezioni dell’Albo gestori ambientali). L’ultima finestra per l’adesione si aprirà da febbraio 2026 per le piccolissime realtà che contano meno di 10 dipendenti. Ma intanto, sono già 56 milioni i movimenti di carico e scarico trasmessi dalle aziende che hanno vidimato digitalmente più di 28 milioni di FIR (Formulario di identificazione rifiuti). I dati sono contenuti nella guida pratica “Rifiuti 4.0 – L’era del RENTRI” realizzata dalla redazione di Uomini e Trasporti, con il patrocinio dell’Albo Nazionale Gestori Ambientali che verrà presentata in anteprima il prossimo 4 novembre nell’ambito della fiera Ecomondo a Rimini (l’evento è gratuito: ai partecipanti verrà data in omaggio una copia del libro).

Con l’entrata nel vivo del sistema si intensificano anche i controlli. “I numeri dei reati ambientali – spiega la viceministro all’Ambiente, Vannia Gava in un’intervista pubblicata nel volume – sono in crescita. Il decreto cosiddetto Terra dei Fuochi (leggi il nostro articolo, ndr) introduce pene più severe e sanzioni accessorie come sospensione della patente e cancellazione dall’Albo dei Gestori Ambientali per chi trasporta rifiuti senza autorizzazione. È inoltre previsto un potenziamento dei controlli sul territorio, grazie alla collaborazione tra Carabinieri Forestali, Guardia di Finanza, Polizie Locali, ARPA e nuovi strumenti tecnologici, tra cui la videosorveglianza e il sistema RENTRI per la tracciabilità digitale. L’obiettivo è duplice: prevenire l’illegalità e rafforzare la fiducia di chi opera nella legalità, garantendo regole certe per tutti”.
L’obbligo di iscrizione al RENTRI è stato introdotto dal decreto 59 del 2023 che ha scandito il percorso in tre scaglioni con il primo, concluso il 13 febbraio 2025, che ha riguardato le aziende oltre i 50 dipendenti, il secondo ha coperto fascia media (11-50 dipendenti) e il terzo, che scatterà il 13 febbraio 2026, coinvolgerà le realtà sotto i 10 dipendenti. Finora quindi si sono iscritte
158.000 imprese iscritte, 267.000 unità locali, 45.000 trasportatori, 17.000 tra impianti di recupero, smaltimento e centri di raccolta, 8.000 intermediari, 370.000 incaricati, 270 soggetti delegati (associazioni) che stanno gestendo per conto delle imprese gli adempimenti digitali. Utenti che ad oggi hanno trasmesso 56 milioni di movimentazioni di carico e scarico e vidimato digitalmente più di 28 milioni di FIR. “Un patrimonio di informazioni – ha sottolineato il presidente dell’Albo gestori, Daniele Gizzi intervistato nel libro – aggiornate in tempo reale che il MASE non ha mai avuto e in continua evoluzione: sono numeri già vecchi alla data di pubblicazione di questa intervista”.