L’autotrasporto – si sa – non è un settore che suscita particolari attenzioni da parte dell’opinione pubblica e, di conseguenza, neanche la politica lo prende molto in considerazione. Ecco perché appare lodevole la presa di posizione di Debora Serracchiani – deputata PD che al settore, a dire il vero, ha sempre prestato più di un interesse – la quale, in vista dell’incontro tra associazioni dell’autotrasporto e rappresentanti del ministero dei Trasporti in calendario il prossimo 17 aprile, chiede allo stesso ministro di attuare «le misure concordate con il comparto nazionale dell’autotrasporto merci dando risposte concrete alle imprese».

Le ragioni di tale richiesta, formulata in un’interrogazione a risposta in commissione rivolta al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, nasce dal riscontrare come, mentre «da svariati mesi le associazioni nazionali dell’autotrasporto merci hanno evidenziato le forti criticità strutturali e permanenti che il settore si trova a vivere», dall’altra parte «il Ministero dei Trasporti non ha adottato alcuna delle misure concordate per affrontare i problemi dovuti principalmente all’esorbitante aumento dei costi dell’energia». Ed ecco perché Serracchiani chiede che al tavolo dell’autotrasporto indetto il prossimo 17 aprile siano portate «risposte adeguate alle legittime aspettative di decine di migliaia di operatori economici su problematiche di vitale importanza per un settore fondamentale per lo sviluppo economico del sistema Paese».
Entrando nel dettaglio la parlamentare PD ricorda che la categoria attende diversi provvedimenti. Più in particolare, oltre a quelli in grado di rendere fruibili i 285 milioni di euro stanziate con la legge bilancio e il cosiddetto decreto-legge «aiuti quater», anche l’esclusione dall’obbligo di contribuzione all’Autorità di regolazione dei trasporti (Art), soluzioni efficaci per ottimizzare l’organizzazione delle motorizzazioni civili, una riformulazione della materia dei trasporti eccezionali, senza dimenticare che più in generale – conclude Serracchiani – «rimangono aperte le questioni della carenza di autisti, della sicurezza e del rispetto delle regole».