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Unatras al governo: «Il prezzo del gasolio va calmierato con crediti d’imposta, non con tagli alla pompa»

Preoccupata per il taglio di 37 milioni dalla misura destinata a incentivare sostituzione e rinnovo del parco veicolare per l’anno 2021 e per la totale mancanza dei fondi destinati agli utilizzatori di GNL, il raggruppamento unitario delle associazioni scrive al ministero per chiedere, oltre che un incontro urgente, di contenere l’alto costo del gasolio non tramite tagli generalizzati delle accise alla pompa, ma con la concessione dei crediti di imposta

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Il prezzo del petrolio e dei suoi derivati sale e così pure i tassi di interesse. Le partite promesse all’autotrasporto, al contrario, rendono quanto meno a diminuire. Un quadro allarmante che ha convinto le associazioni dell’autotrasporto raccolte all’interno di Unatras a far sentire la loro voce e a scrivere una lettere al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini e, per conoscenza, al viceministro Edoardo Rixi e al Capo Dipartimento per la Mobilità Sostenibile, Maria Teresa Di Matteo. Una lettera tutta sommata pacata, dall’incipit compiacente – perché ancora aleggia la sensazione di aver ottenuto in passato quanto richiesto, almeno rispetto alla cancellazione del contributo all’Art e agli interventi necessari a compensare gli aumenti del costo del gasolio sul secondo trimestre dell’anno 2022 – ma comunque decisa. 

La decurtazione di 37 milioni dagli incentivi ambientali per il 2021

I temi sono diversi e molto concreti. Il primo riguarda la decurtazione di 37 milioni di euro apportata dal MEF agli incentivi per la sostituzione e il rinnovo del parco veicolare relativo all’annualità 2021. Taglio che avviene, peraltro, «dopo che le imprese hanno effettuato e rendicontato investimenti per la transizione ecologica e a favore dell’ambiente, contando su risorse previste da una legge dello Stato». Da qui la richiesta di Unatras è laconica: «È indispensabile recuperare queste risorse e pagare alle imprese quanto loro dovuto». 

Secca è anche la richiesta di «cassa per il pagamento delle somme dovute alle imprese che hanno utilizzato il Gnl».

Fin qui il tema è in generale quello della «finanza corta», nel senso cioè che i soldi o mancano del tutto e quindi non vengono stanziati (seppure promessi) oppure vengono destinati alle imprese, ma in maniera inferiore rispetto alla previsione iniziale.

No ai tagli delle accise alla pompa

Sul tema dell’alto costo del gasolio, invece, la problematica è diversa, perché viziata da un errore di metodo. Perché Unatras si dice nettamente contraria verso soluzioni – evidentemente sul tavolo – «che prevedono tagli generalizzati delle accise alla pompa», in quanto «avrebbero un pesante effetto distorsivo sul mercato dell’autotrasporto». Al contrario il raggruppamento unitario delle associazioni «reputa necessario» ricorrere a «interventi selettivi come i crediti d’imposta verso gli operatori professionali, per mitigare gli effetti degli aumenti esorbitanti del costo del gasolio». 

E poi ci sono le questioni spinose, come le « difficoltà ancora presenti nel sistema delle revisioni annuali dei veicoli», che andrebbero trattate al Tavolo delle Regole, organismo «di fatto mai più convocato». Così come fuori dal Tavolo, urge affrontare la questione dei valichi alpini, che è di interesse del settore, ma più in generale dell’intera economia del paese. 

Per affrontare queste e altre questioni, Unatras chiede «una convocazione urgente», in modo da «comprendere le possibili soluzioni alle problematiche evidenziate». 

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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