Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneL’Intelligenza Artificiale? Aiuta a lavorare meglio, ma il 30% degli autisti teme per il posto di lavoro

L’Intelligenza Artificiale? Aiuta a lavorare meglio, ma il 30% degli autisti teme per il posto di lavoro

Un sondaggio condotto sulle pagine social di Uomini e Trasporti, pubblicato in anteprima sull'ultima edizione del nostro volume «100 numeri per capire l'autotrasporto», svela che il 44,8% degli autisti considera l'intelligenza artificiale come un aiuto per lavorare meglio, ma circa un terzo degli interpellati (il 29,3%) percepisce la guida autonoma come un concorrente e teme per il posto di lavoro

-

La tecnologia non spaventa il popolo dei Tir, almeno non completamente. Un sondaggio condotto da Uomini e Trasporti sui maggiori canali social – LinkedIn, Instagram e Facebook – che ha coinvolto circa 600 autisti, ha rilevato che il 44,8% degli interpellati alla domanda: «Come considerate l’Intelligenza Artificiale e, in particolare, la guida autonoma sui camion?», ha risposto «un aiuto per lavorare meglio». Il 15,2%, poi, ha ribadito che l’uso della tecnologia può essere «un supporto per le necessità», dando comunque un input positivo all’introduzione dell’AI.

Ma se la maggioranza vede di buon occhio l’arrivo della guida autonoma, il 29,3% degli autisti percepisce il camion senza conducente come un concorrente e teme per il posto di lavoro. Completano il quadro un 10,7% di autisti che ha dato risposte più originali, non inserite nel sondaggio. Alcuni sono commenti entusiastici come quello di Daniel Ostafi del gruppo Facebook «Noi Camionisti», che scrive: «Ben venga l’assistenza dell’IA nel settore dei trasporti e della logistica, la sua potenza è preziosa».

Altri sono molto lapidari ed esprimono posizioni negative rispetto al nuovo che avanza, come il commento di Roberto Pischetola (dal gruppo Facebook «Camionisti Informati») che scrive, riferendosi all’AI, «serve solo a schiavizzare» o quello di Daniele Volta («Noi Camionisti») che commenta: «La fine dell’essere umano». Poi c’è chi sta nel mezzo come Vittorio Bertocco, che su LinkedIn pubblica il seguente post: «C’è una legge economica che deve essere considerata. Le macchine hanno resa se non si fermano mai. Il camion e il conducente invece si fermano. Per ragioni di sicurezza stradale, l’uomo deve riposare. Il sistema logistico italiano è farraginoso e costringe a lunghe fermate. Quest’ultimo fattore alimenta i costi in “fermo macchina” e in personale. Nessuno vuol più fare il conducente. È una vita in solitaria, con perdita di affetti e di interessi personali. Dai conducenti è considerata una attività scarsamente remunerata. Il futuro è già scritto».

Il sondaggio è stato pubblicato in anteprima sull’edizione 2024 dei «100 numeri per capire l’autotrasporto. Tutte le spine della sostenibilità», il volume curato e realizzato da Uomini e Trasporti, recentemente presentato al Transpotec Logitec di Milano. Qui il link per prenotare una copia.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link