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Logistica urbana: la pianificazione diventa digitale. Ecco i test delle città

Digital twin a Bologna, pianificazione digitale a Padova e Milano, cargo bike B2B a disposizione di corrieri e negozi a Roma, Firenze e Parma, Low Emission Delivery Zone a Barcellona. Le città stanno reinventando la logistica urbana alla luce della digitalizzazione. Ecco che il dato diventa centrale per la pianificazione che passa dai PUMS ai PLS evolutivi dove il focus è la consegna dell’ultimo miglio che può e deve essere letta in chiave tencnologica per dare la possibilità di programmare e trasformare il caos urbano in innovazione e leva competitiva per i territori

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La città che consegna — the delivering city — è il nuovo campo di sperimentazione delle politiche urbane.
Comuni e operatori si trovano oggi a gestire un flusso crescente di veicoli commerciali leggeri, cargo bike, locker e resi, in spazi pubblici sempre più congestionati. Senza strumenti adeguati di pianificazione e monitoraggio, la logistica rischia di degenerare in caos urbano. Serve un toolbox condiviso, fatto di piattaforme digitali, sensori e regole dinamiche, capace di garantire sostenibilità, tracciabilità e sicurezza, ma anche di coordinare pubblico e privato in un linguaggio comune.

Dal PUMS al PLS evolutivo

Molti Comuni italiani hanno ormai incluso la logistica urbana nei PUMS (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), ma spesso come appendice marginale, priva di dati aggiornati e strumenti di gestione operativa. La fase successiva è quella dei Piani della Logistica Sostenibile (PLS) — strumenti “evolutivi” e adattivi che traducono gli indirizzi dei PUMS in azioni territoriali misurabili e digitalmente tracciabili. Un PLS evolutivo svolge diverse azioni: integra in tempo reale dati su accessi, flotte, emissioni e occupazione del suolo pubblico; definisce indicatori chiave di performance (KPI) condivisi con vettori e operatori logistici; aggiorna periodicamente le politiche di accesso e le fasce orarie in base ai livelli di congestione o qualità dell’aria. Il PLS diventa quindi l’interfaccia dinamica tra la pianificazione strategica (PUMS) e la gestione operativa, aprendo la strada ai Piani della Logistica Urbana Digitale (PLUD): veri e propri database unici di accessi, orari, operatori e tipologie di veicolo, interoperabili con i sistemi comunali e le piattaforme dei vettori. Esperienze già in corso a Milano, Bologna e Padova mostrano che l’integrazione dei dati di traffico merci con sensori ambientali e telecamere intelligenti può cambiare radicalmente la gestione urbana.
Le piattaforme di nuova generazione raccolgono informazioni su flussi di consegna, soste e emissioni, permettendo ai Comuni di costruire una politica logistica basata sull’evidenza, non su deroghe o ordinanze estemporanee.

Digital Twin a Bologna

Nel progetto europeo LEAD (2023–2025), ad esempio, Bologna ha sperimentato un gemello digitale (Digital Twin) della logistica urbana capace di simulare scenari diversi: dal cambiamento degli orari di accesso all’introduzione di micro-hub di prossimità. I risultati hanno mostrato riduzioni fino al 20% delle percorrenze medie e un miglioramento della saturazione dei veicoli, a beneficio sia dell’ambiente sia dell’efficienza operativa. Uno degli strumenti chiave del toolbox urbano è il sistema di slot di accesso dinamici: finestre orarie che si adattano automaticamente in funzione del traffico, del livello di emissioni o della presenza di eventi speciali.
A Barcellona, il progetto europeo SPROUT ha testato un modello di Low Emission Delivery Zone: se un quartiere supera i limiti di NO₂, le autorizzazioni per i veicoli diesel vengono sospese e si attivano corsie preferenziali per elettrici e cargo bike.

Analoghi sistemi di prenotazione digitale delle baie di carico — via app o API — stanno arrivando anche in Italia: permettono di ridurre le soste irregolari e di pianificare le consegne in modo coordinato tra operatori e pubblica amministrazione. Il passo successivo sarà l’integrazione di questi slot con i portali comunali dei permessi ZTL, per rendere l’accesso logistico completamente automatizzato e dinamico.

Cargo bike B2B

Le cargo bike condivise per operatori professionali (B2B) rappresentano il tassello più innovativo della logistica di prossimità. In progetti come CityLogin (Roma, Bologna) o MicroLog (Firenze e Parma), i corrieri e i negozi possono noleggiare cargo bike elettriche per poche ore, consegnando pacchi o ritirando resi nelle zone a traffico limitato. Il Comune fornisce le infrastrutture di ricarica e le rastrelliere intelligenti, mentre la piattaforma registra automaticamente tempi, tratte e impatti ambientali. Questo modello — integrato nei PLS evolutivi — permette di monitorare l’efficacia delle politiche di mobilità urbana sostenibile con indicatori oggettivi e aggiornati (CO₂e/pacco, km percorsi, tasso di utilizzo mezzi leggeri).

L’architettura interoperabile del toolbox urbano

Tutti gli strumenti del toolbox devono convergere in un’unica architettura digitale interoperabile e aperta, basata su standard condivisi come API, GTFS-FREIGHT, eFTI e ISO 4448. Ciò consente di scambiare dati tra pubblico e privato in tempo reale, migliorando la pianificazione, la compliance ambientale e la trasparenza amministrativa. In prospettiva, ogni consegna potrà essere tracciata nel Digital Twin urbano, visualizzando il suo impatto in termini di emissioni, congestione e occupazione dello spazio pubblico.

Un PLS digitale può così diventare un vero cruscotto di governance, capace di alimentare automaticamente i rapporti annuali di sostenibilità urbana e i sistemi di monitoraggio del PUMS. La città che consegna non è più un problema tecnico, ma una questione di governance digitale e istituzionale. L’evoluzione dei PLS in chiave digitale consente di passare da una logistica “subita” a una logistica negoziata, misurabile e coordinata, in cui ogni attore — dal Comune al corriere, dal negozio al cittadino — contribuisce alla sostenibilità complessiva del sistema. Chi saprà integrare piattaforme, sensori e regole in un ecosistema coerente, trasformando i dati in decisioni operative, potrà fare della logistica non una fonte di disordine, ma una leva di innovazione e competitività urbana.

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