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Accordo Amazon-sindacati sull’ultimo miglio, ridotto orario di lavoro e introdotti premi di risultato

L'orario per i driver passerà dalle attuali 44 a 42 ore settimanali, mentre il premio di risultato avrà un valore di 1.100 euro anno, con anche l'incremento dell'indennità di trasferta. Verrà inoltre garantita la continuità occupazionale - con il mantenimento di tutti i diritti, le tutele e gli aspetti economici - in caso di cambio appalto o contratto di trasporto

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È stato ratificato l’accordo sulla distribuzione dell’ultimo miglio tra i sindacati dei trasporti e Assoespressi, l’associazione nazionale corrieri espressi ultimo miglio ed e-commerce, di cui fanno parte le imprese che consegnano per conto di Amazon. Firmato ieri alla presenza del ministro del Lavoro, Andrea Orlando, costituisce il primo patto sindacale a livello mondiale per il gruppo fondato da Jeff Bezos.
Per quanto riguarda l’Italia, l’intesa era stata raggiunta a novembre 2021 ed era entrata in vigore il 1° gennaio 2022, dopo che un referendum a metà dicembre aveva confermato l’ok dei lavoratori,con una percentuale di sì superiore all’80%.

Dal punto di vista dei contenuti, i punti chiave dell’accordo riguardano l’orario di lavoro settimanale dei “driver”, che scende da 44 a 42 ore; l’introduzione della cosiddetta clausola sociale, in base alla quale se una società di trasporti perde l’appalto, gli addetti alle consegne transitano alla società che ha vinto la fornitura; la previsione di un premio di risultato da 1.100 euro l’anno; l’incremento dell’indennità di trasferta. Si è inoltre stabilito che le aziende non possano usare dati raccolti tramite strumenti di lavoro per comminare sanzioni, «nel rispetto della normativa sulla privacy e di una corretta gestione dei dati».

«Per me è motivo di grande soddisfazione essere arrivati a un accordo – ha detto il ministro Orlando – Si danno più garanzie ai lavoratori e gli si riconoscono livelli salariali più adeguati, in un settore che ha visto una forte conflittualità e una compressione dei diritti spesso inaccettabile».
«Oggi si completa il percorso di relazioni industriali della filiera Amazon – hanno sottolineato Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti – con il riconoscimento di tutele e diritti uguali per tutti i corrieri che consegnano pacchi per suo conto».
Positivo anche il commento del presidente di Assoespressi, Bernardo Cammarata. «Si tratta di un primo passo importante nella direzione di un sistema di relazioni sindacali più moderno, che tenga conto delle esigenze di flessibilità necessarie alle nostre aziende per far fronte alle trasformazioni che l’e-commerce sta apportando alla nostra economia».
Assoespressi fa parte di Confetra e rappresenta più di 80 aziende che operano nella distribuzione dell’ultimo miglio e dell’e-commerce.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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