Ci sono tanti modi per essere sostenibile. Prima dell’ubriacatura green degli ultimi anni, quello più conosciuto dagli autotrasportatori si chiamava «ottimizzazione dei carichi». Vale a dire, non viaggiare vuoti o – meglio – riuscire a sfruttare al massimo la capacità del veicolo. Quando questa esigenza, poi, si cala nel contesto urbano ecco che teorizza la city logistics, intesa come un luogo in cui concentrare le partenze dei mezzi, facendo in modo che i percorsi, i tempi di carico e scarico e la percentuale di capienza del camion sia sempre ottimali. È esattamente questo che intende realizzare il Centro Agroalimentare di Bologna (CAAB) a partire dal prossimo 16 settembre, quando lancerà ufficialmente CAAB Fresh, servizio di delivery a temperatura controllata con cui recapitare merci alimentari in partenza dal Mercato Agroalimentare felsineo a grossisti, dettaglianti e operatori Ho.Re.Ca dell’area metropolitana della città.
La scelta dell’attore logistico
A farsi carico della parte logistica del servizio sarà Torello, scelto evidentemente perché in questo segmento di mercato (il trasporto refrigerato di alimenti) è leader consolidato e soprattutto è in grado di infondere al progetto del valore aggiunto. Quello garantito dall’aver adottato al proprio interno soluzioni sempre orientate all’ambiente, come il ricorso a veicoli alimentati con il meno inquinante HVO o come l’adozione del protocollo GLAP (Green Logistic Automation Platform), un brevetto di procedimento con cui ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi mettendo insieme, con il supporto della tecnologia, dati e informazioni di tutti i reparti. In questo modo, quindi, non soltanto si ottiene il vantaggio di ottimizzare i carichi, non soltanto si somma questo vantaggio con un taglio delle emissioni conquistate tramite i processi operativi o con alimentazioni a basse emissioni, ma si garantisce pure che la qualità del prodotto trasportato si conservi, grazie a un controllo ottimale delle temperature, lungo tutta la catena distributiva.
Una logistica ribaltata: dal CAAB alla città (e non viceversa)
Rispetto a quanto avveniva finora si tratta di una piccola rivoluzione copernicana o, per dirla con Duccio Caccioni, Direttore di mercato CAAB Spa, di un «primo passo per realizzare un cambiamento di paradigma nei rapporti B2B della piattaforma». Il perché è presto detto: «Fino ad oggi – argomenta Caccioni – chi voleva acquistare frutta e verdura al CAAB doveva recarsi fisicamente presso la struttura e ordinare la merce, mentre ora è il Centro stesso che si dota di un servizio dedicato e puntuale di consegna, disponibile di raggiungere i clienti in tutta la Città metropolitana di Bologna». E in più con la possibilità di «rispettare, grazie alla specializzazione del partner Torello, i più elevati standard qualitativi non solo quanto ai generi alimentari, ma anche all’efficienza e alla sostenibilità ambientale del servizio logistico».

Quando la logistica restringe gli spazi
In pratica è come se il servizio CAAB Fresh rimpicciolisse la città, come se rendesse il Centro Agrolialimentare – per mutuare l’espressione usata da Marco Marcatili, Presidente di CAAB Spa – «più vicino alla città di Bologna, ai suoi commercianti, ai dettaglianti e ristoratori, e quindi ai nostri primi stakeholders. Si tratta di un cambiamento all’insegna della personalizzazione del servizio, che muta profondamente l’operatività del Centro, con l’obiettivo di rispondere in modo sempre più efficace alle esigenze e alle preferenze di clienti consolidati e clienti potenziali». E ovviamente la creazione di questa schema distributivo sarà anche un work in progress, nel senso che – continua Marcatili – monitorerà «con grande attenzione le risposte del mercato» per arrivare poi a rendere Bologna un «laboratorio in cui mettere a punto un nuovo paradigma di relazione tra il Centro e la sua clientela, attraverso un servizio di delivery che è replicabile anche in altre città e rispettive aree provinciali e metropolitane, rafforzando la relazione tra CAAB e il suo territorio di riferimento».
Il valore aggiunto di una partnership virtuosa



Una dichiarazione di intenti che trova perfetta sintonia anche in casa Torello. Prova ne sia che Umberto Torello, in veste di Chief Operating Officer e titolare dell’omonima azienda, dice a chiare lettere di voler essere «l’anello di congiunzione tra produttore e consumatore. A conti fatti, seppur con obiettivi differenti, ciò che vuol proporre CAAB alla città di Bologna».
Inutile sottolineare come, quando gli attori di una partnership guardano nella stessa direzione, quando il rapporto si basa su una condivisione di intenti, finisce per trasformarsi – aggiunge lo stesso Torello – nella «chiave per innovare la logistica distributiva B2B di frutta e verdura».
Da questo punto di vista quindi CAAB Fresh può diventare una sorta di format logistico. E se funziona a Bologna, potrebbe concedere repliche anche altrove.