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Indietro tutta per Maersk: conti in calo e maxi-taglio di 10.000 dipendenti

È un momento difficile per il colosso danese del trasporto marittimo. Il calo dei noli container, unito alle tariffe più basse e alla pressione inflazionistica, hanno portato a un importante crollo dei ricavi nel terzo trimestre: -46,7%, passando dai 22,7 miliardi dollari del 2022 ai 12,1 miliardi del 2023. Situazione che ha costretto la società a un robusto piano di ridimensionamento della forza lavoro

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Dopo l’exploit post-pandemico, quando il graduale allentamento delle restrizioni dovute al Covid aveva spinto in alto i noli e quindi generato profitti record, per Maersk arriva ora il momento di fare i conti con uno scenario avverso. Il colosso del trasporto marittimo ha annunciato infatti i risultati, tutt’altro che positivi, relativi al terzo trimestre dell’anno in corso: i ricavi sono passati dai 22,7 miliardi di dollari del 2022 ai 12,1 miliardi del 2023, con una diminuzione del 46,7%. Da inizio anno il calo delle quotazioni è stato di oltre il 30%. La causa del crollo è da attribuire a una serie concomitante di fattori, tra cui il calo dei noli di container, le tariffe più basse nel trasporto marittimo e la forte pressione inflazionistica.

Per attutire l’impatto causato dalla difficile situazione di mercato, Maersk ha imposto rigorose misure di contenimento dei costi, tra cui la riduzione dell’organico da 110.000 unità all’inizio del 2023 alle attuali 103.500 circa. E date le prospettive di ulteriore peggioramento del mercato nei prossimi mesi, la compagnia ha intensificato tali misure per un’aggiuntiva riduzione della forza lavoro di 3.500 posizioni, di cui fino a 2.500 da realizzare nei prossimi mesi e le restanti da estendere al 2024. In questo modo, l’organico del gruppo scenderà pertanto al di sotto delle 100.000 unità delle 110.000 di inizio anno.

Il Ceo del gruppo, Vincent Clerc, ha parlato di «una nuova normalità fatta di una domanda debole, di prezzi in linea con i livelli storici e con pressioni inflazionistiche sulla nostra base di costi», aggiungendo che a partire dall’estate si è registrato «un eccesso di capacità nella maggior parte delle aree geografiche che ha innescato un calo dei prezzi. E in considerazione dei tempi complessi che ci attendono, abbiamo accelerato le misure di riduzione dei costi e contenimento della liquidità per salvaguardare la nostra performance finanziaria».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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