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Porti, si riapre il risiko dei presidenti. Trieste torna in corsa, Piacenza a Gioia Tauro 

Il Governo prosegue con la nomina dei commissari, mentre le commissioni parlamentari votano sui presidenti, a volte con maggioranze molto risicate. Ancora aperta la partita per Palermo e i porti sardi, mentre a Trieste, dopo le dimissioni di Gurrieri, viene nominato il direttore del Mit, Donato Liguori, in attesa di trovare il giusto candidato. Gli ambienti vicini agli operatori portuali, tra cui Confetra, sostengono Campailla

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Sarà un’estate calda sulle banchine dei porti italiani. Non è ancora terminata la corsa per coprire tutte le poltrone dei presidenti delle autorità portuali, ma il Governo ha già dovuto incassare le dimissioni di Antonio Gurrieri, indagato per vicende legate a consulenze private, sostituito con un provvedimento di emergenza da Antonio Liguori, attuale Direttore generale per i porti, la logistica e l’intermodalità del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Sarà in incarico a termine, fino al 30 settembre, per dare il tempo di trovare un sostituto valido. 

Tornano così in auge le candidature di Alberto Rossi e Massimo Campailla, mentre si riempie la casella di Gioia Tauro dove è stato designato in qualità di commissario straordinario, Paolo Piacenza, che fino a pochi mesi fa ha ricoperto lo stesso ruolo a Genova, dove rimarrà segretario generale. L’incarico di commissario straordinario – si appresta a precisare la nota del Mit – è “di natura temporanea, è finalizzato ad assicurare la continuità amministrativa e la piena operatività dell’Autorità fino al ripristino degli organi di vertice ordinari”. Infatti, anche qui il Governo è costretto a seguire la stessa rotta intrapresa per le altre nomine, uno stratagemma per superare le divisioni politiche nate in seno alla maggioranza sulle nomine, come descritto nell’articolo di Umberto Cutolo, pubblicato sull’ultimo numero della nostra rivista.

Dopo il via libera della commissione trasporti della Camera alla prima tornata di nomine, il 16 luglio scorso, dei presidenti del porto di Genova (Matteo Paroli), Civitavecchia (Raffaele Latrofa), La Spezia (Bruno Pisano) e Bari (Francesco Mastro), il 29 luglio scorso è stata la volta di altre cinque nomine. La commissione a Montecitorio ha dato il via libera a Davide Gariglio a Livorno (con soli 6 voti positivi), così come a Francesco Benevolo a Ravenna, anche lui con un consenso molto risicato (6 voti sì), più distesa la situazione per Francesco Rizzo a Messina, Eliseo Cuccaro a Napoli e Giovanni Gugliotti a Taranto.

A completare il puzzle, come dicevamo, è arrivata la nomina di Paolo Piacenza a Gioia Tauro, mentre nei giorni scorsi è scaduto l’incarico di Pasqualino Monti nello scalo di Palermo, per il quale si attende una nomina a giorni. Rimane aperta anche la partita dei porti sardi. 

Così come a Trieste, dove l’indicazione di Donato Liguori ha solo lo scopo di dare tempo al titolare delle Infrastrutture e al suo vice, Edoardo Rixi, per individuare il sostituto di Gurrieri. Sul tavolo spuntano le candidature, già vagliate prima della scelta di Gurrieri, di Alberto Rossi (anche segretario generale di Assarmtatori) e Massimo Campailla, per il quale si sono espressi favorevolmente diversi ambienti vicini agli operatori portuali. Come riportato da Adriaport.com, la candidatura di Campailla, avvocato dello studio Zunarelli e professore all’Università di Trieste, sarebbe fortemente caldeggiata anche da Confetra Friuli Venezia Giulia. “Riteniamo che si debba verificare nuovamente anche la disponibilità espressa da Massimo Campailla, persona di comprovata competenza ed autorevolezza – ha dichiarato Stefano Visintin, presidente di Confetra Fvg ad Adriaports – Campailla aveva presentato nei mesi scorsi una candidatura che ci appare solida e coerente con le esigenze del sistema portuale. Speriamo che le istituzioni ed i rappresentanti politici facciano propria questa proposta, garantendone il necessario pieno supporto”.

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