Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi ha nominato oggi Zeno D’Agostino Commissario dell’Autorità Portuale di Trieste. Operativo dal prossimo 24 febbraio, D’Agostino sostituisce il presidente uscente Marina Monassi e assume i pieni poteri dell’autorità portuale.
La nomina di Zeno D’Agostino, afferma Maurizio Lupi, «È un segno di continuità – dopo l’ottimo lavoro svolto dal presidente uscente Monassi che – ha portato il porto di Trieste a tornare ad essere un grande hub per il mare Adriatico e un grande porto nel sistema portuale del Paese». Tra il 2012 e il 2014, rileva il ministro, «la movimentazione di Teu (Twenty foot Equivalent Unit) è cresciuta del 30% passando da 408 mila a 510 mila». Un dato che dimostra la dinamicità del porto.
La scelta di D’Agostino è stata condivisa sia dalla Regione Friuli Venezia Giulia sia dal sindaco di Trieste; tra gli altri incarichi precedenti: da febbraio 2011 ad aprile 2013 è stato direttore generale dell’Interporto di Bologna e dal maggio 2009 al gennaio 2011 segretario generale dell’Autorità Portuale di Napoli.
«È stata decisa una proroga tecnica di 45 giorni del presidente Monassi – ha sottolineato il ministro – il cui mandato era scaduto il 19 gennaio scorso, per prendere il tempo di fare una scelta giusta. Si tratta di una procedura normale. La normale amministrazione di questi giorni non ha creato problemi al porto di Trieste e ci ha dato il tempo di fare la scelta giusta».
Le sfide di fronte al porto di Trieste, sottolinea dal canto suo Zeno D’Agostino, sono tante «Ci sono procedure con la Comunità Europea che vanno portate avanti e di fronte a noi abbiamo la vera sfida che è l’integrazione tra i porti italiani per migliorare la competitività del sistema portuale a livello internazionale».
La presidente della Regione Friuli Venezia Debora Serracchiani ha commentato «Accogliamo con molto favore la nomina di Zeno D’Agostino a commissario dell’Autorità portuale di Trieste: le sue competenze tecniche di grande livello saranno utili per permettere allo scalo di compiere una svolta di cui si sentiva la necessità. Le attitudini professionali di D’Agostino – ha aggiunto – saranno messe al servizio delle fondamentali esigenze del porto, che deve essere aperto all’internazionalizzazione in sintonia con la vocazione storica di Trieste, e che ha bisogno di ristabilire i legami con l’entroterra e con le finalità trasportistiche dei soggetti incardinati sul territorio. In una congiuntura in cui la competitività è generata anche dalla massa critica, occorre che l’idea di porto-regione diventi effettiva e D’Agostino ha le qualità per lavorare guardando a questo obiettivo».