L’incentivo pubblico italiano al trasporto combinato strada-mare attivato per un triennio (al termine) dal precedente esecutivo verrà rinnovato dall’attuale governo fino al 2021. Questo ha annunciato in una nota il vice ministro alle Infrastrutture e trasporti, Edoardo Rixi, spiegando che «con l’approvazione da parte della Commissione Bilancio dell’emendamento governativo alla manovra fiscale, stanziamo 9 milioni di euro, per il prossimo triennio 2019-2021, sull’estensione dei benefici per l’intermodalità strada-mare e strada-acque interne navigabili, con la creazione di nuovi servizi e il miglioramento di quelli già esistenti». Bisogna specificare che lo stanziamento è di certo inferiore rispetto ai quasi 130 milioni destinati a questo stesso incentivo dalla Legge di Bilancio 2016, ma questi fondi, entrati in vigore a fine 2017, rimasero largamente inutilizzati.
Rixi, commentando l’approvazione in Commissione Bilancio alla Camera del marebonus e specificando che questo è rivolto alle imprese armatrici per progetti di realizzazione di nuovi servizi di intermodalità, ha aggiunto che «la creazione di una catena logistica efficiente e ambientalmente sostenibile è indispensabile per la competitività delle nostre imprese e per una sempre maggiore efficacia dei collegamenti con il sistema portuale del Paese per il flusso delle merci attraverso le autostrade del mare e per le vie d’acqua interne navigabili».
In realtà, se si analizza meglio l’emendamento in questione, la misura appare un’estensione dell’attuale marebonus, in cui però l’aspetto di maggiore novità riguarda l’estensione della misura all’intermodalità strada-fiume. In ogni caso dallo stesso ministero è stato chiarito che gli stanziamenti alle autostrade del mare non per adesso non sono stati rinnovati, in quanto «saranno oggetto di un’apposita misura nel prossimo futuro».