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Mentre il gasolio scende, Shell annuncia l’intenzione di vendere la rete italiana

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Una notizia calda e una fredda. Mentre i pedaggi delle autostrade dallo scorso 11 aprile ha subito un incremento, almeno rispetto a quelle concessionarie che si era viste bloccare gli aumenti lo scorso dicembre, il prezzo dei carburanti  subisce una piacevole battuta d’arresto e mostra una serie di flessioni, con ritmi quasi quotidiani, toccando oggi una quota per il gasolio tra l’1,712 e l’1,734.

Merito – dicono gli analisti – del calo prolungato delle quotazioni sul mercato Mediterraneo e, di conseguenza, anche del pronto adeguamento tariffario delle pompe bianche, che in tal senso sembrano molto più sensibili delle tradizionali sette sorelle.  

A proposito di sette sorelle è di queste ore la notizia che la Shell stia seriamente valutando l’intenzione di abbandonare l’Italia, vale a dire di mettere in vendita i propri comparti attivi sulla Rete, la Supply e Distribuzione e l’Aviazione. Le ragioni di tale scelta non sono al momento chiarite, ma è certo che il business del settore nel nostro paese ha registrato marginalità inferiori, accompagnate peraltro da flessioni importanti in termini di consumo.
In più bisogna anche ricordare le inchieste giudiziarie che ipotizzano la creazioni di cartelli e che vedono coinvolte un po’ tutte le compagnie petrolifere.
Rimane il fatto che la rete Shell è particolarmente capillare (vanta circa 1200 punti vendita) e quindi l’eventuale conferma della vendita creerebbe movimenti importanti sul mercato.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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