Veicoli - logistica - professione

HomeProfessioneFinanza e mercatoMercato italiano trainato: per UNRAE +40% nel 2016, ma parco circolante obsoleto

Mercato italiano trainato: per UNRAE +40% nel 2016, ma parco circolante obsoleto

-

Il mercato italiano dei veicoli rimorchiati è dinamico e in forte crescita, ma il parco circolante, antiquato dal punto di vista tecnologico e poco sicuro, è in larga parte da rinnovare. Queste le conclusioni del Gruppo Rimorchi e Semirimorchi della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE, l’Unione nazionale rappresentanti veicoli esteri. Il gruppo, coordinato da Sandro Mantella, è stato appunto creato per analizzare l’andamento del mercato di rimorchi e semirimorchi e l’aggiornamento del parco, nonché per seguire le problematiche legate alla circolazione e all’impiego di questi mezzi.

I numeri – Secondo la ricerca, nel 2015 il mercato italiano dei rimorchi e semirimorchi con massa totale terra superiore a 3,5 ton ha fatto registrare un totale di 10.594 unità immatricolate contro i 6.643 mezzi del 2014, con un incremento del 59,5%. Le immatricolazioni di veicoli rimorchiati di fabbricazione estera raggiungono una quota superiore al 60%. La tendenza positiva si è ripetuta nei primi cinque mesi del 2016, nei quali si stima che siano stati immatricolati circa 6.700 rimorchi e semirimorchi, con un aumento intorno al 40% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (4.806). La crescita si è sentita soprattutto nel mese di marzo, con un balzo a tre cifre rispetto al marzo 2015, dovuto alla scadenza degli incentivi nel settore intermodale. Si tratta comunque di dati che soffrono degli stessi ritardi d’aggiornamento del settore dei veicoli industriali.

Le richieste – Per il comparto UNRAE chiede al Governo di ringiovanire il parco circolante, per adeguarlo alle più moderne soluzioni tecnologiche. “L’obsolescenza dei veicoli rimorchiati – spiega il Gruppo – presenta grandi problematiche soprattutto dal punto di vista della sicurezza; per questo è essenziale che gli incentivi destinati al settore per il rinnovo del parco siano indirizzati tanto ai rimorchi quanto ai semirimorchi e non confinati ai soli veicoli destinati all’intermodalità”.  

I consigli – Per l’Unione è importante che gli interventi in favore degli investimenti vengano concessi a fronte di comprovata rottamazione – e non a semplice radiazione – di veicoli con anzianità superiore almeno a 10 anni, per l’acquisizione di rimorchi e semirimorchi nuovi dotati di tutti i sistemi di sicurezza previsti. “Dal punto di vista della tutela ambientale – conclude il Gruppo – si potrebbero emanare disposizioni che prevedano che sui veicoli dotati di gruppi endotermici autonomi per particolari allestimenti (ADR, ATP, apparecchi di sollevamento e movimentazione), vengano rispettate le più recenti norme antinquinamento dettate per i motori non destinati alla trazione”.

Redazione
Redazione
La redazione di Uomini e Trasporti

close-link