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Nasce il Patto di Fiuggi, raccolta di proposte unitarie di 9 associazioni dell’autotrasporto (Anita compresa)

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L’autotrasporto è in fase evolutiva, liquida, depurativa. Non a caso a suggellare questo momento di trapasso arriva il cosiddetto Patto di Fiuggi, vale a dire un documento steso unitariamente da nove sigle dell’autotrasporto (Anita, Confartigianato Trasporti, Confcooperative, Fai, Fedit, Fiap, Legacoop, Sna Casartigiani, Unitai) per contribuire unitariamente all’individuazione di possibili soluzioni alle attuali criticità del settore.

Un modo nuovo di affrontare i problemi, in particolare nel litigioso mondo dell’autotrasporto. Tanto nuovo che sta già producendo i primi effetti, tanto che, prima ancora di entrare nel merito dei contenuti del Patto, è interessante notare che il confronto organizzato a Fiuggi il 17 e 18 ottobre, sta di fatto favorendo un dialogo sempre più stretto tra il fronte delle associazioni che si riconoscono in Unatras e Anita, il cui DNA confindustriale l’ha spesso portata a posizioni distanti rispetto alle altre. Un riposizionamento degli schieramenti che potrebbe portare benefici anche al tavolo delle trattative.

Vediamo allora una carrellata rapida delle principali proposte emerse.

Filiera
A partire dal committente, o da un operatore che svolga servizi integrati di deposito, movimentazione e/o lavorazione della merce che implica rottura di carico, i passaggi dovranno essere al massimo due. Fatto salvo questo principio, in caso di passaggi successivi al secondo, i servizi resi devono essere retribuiti allo stesso prezzo del trasporto percepito dal secondo, verificabile con l’obbligo di esibizione della fattura dietro semplice richiesta.

Semplificazione
Nell’ottica di una generale semplificazione, la scheda di trasporto va da subito eliminata. Sui divieti di circolazione è necessaria una revisione già per il calendario 2015.

Accesso alla professione e al mercato
La polizza assicurativa di responsabilità professionale per dimostrare la idoneità finanziaria è valida solo per i primi due anni di esercizio. A partire dal terzo anno la idoneità finanziaria potrà essere dimostrata solo con bilanci/conti aziendali o fidejussione bancaria.

Comitato Centrale, legalità e regolarità del mercato
Il Comitato Centrale deve essere messo in grado di cancellare dall’albo le imprese non in regola. Entro 6 mesi dovrà essere perfezionato l’incrocio delle banche dati (Inps, Inail) e contestualmente rimuovere gli ostacoli che bloccano la cancellazione delle imprese prive di veicoli. L’Albo deve caratterizzarsi come un organismo di controllo sulla regolarità delle imprese, da integrare velocemente al REN e chiamato a:
promuovere forme di certificazione di affidabilità delle imprese iscritte con meccanismi volontari e premianti;
promuovere l’immagine della categoria anche attraverso la diffusione di dati raccolti sul campo, oltre a quelli relativi alla sicurezza e alla sempre maggiore tutela ambientale di cui si fa carico il settore;
curare la formazione diretta alle aziende e degli organi di controllo.

Politiche comunitarie
Il cabotaggio, la cui liberalizzazione è ineludibile, deve scattare in un contesto di maggiore armonizzazione delle norme comunitarie. A tale scopo va contrastato il cabotaggio illegittimo coinvolgendo la committenza, inasprendo le sanzioni, migliorando i controlli su strada formando maggiormente le forze dell’ordine.
– Gli autisti impegnati su tratte internazionali devono poter essere garantiti dal riconoscimento di un minimo salariale.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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