É stato formalmente identificato l’autista del camion che la sera del 14 luglio ha seminato morte e terrore sul lungomare di Nizza investendo centinaia di persone che avevano assistito ai festeggiamenti per la festa nazionale del 14 luglio.
L’attentatore è Mohamed Lahouaiej Bouhlel, trentunenne franco-tunisino, autista di professione per una società di distribuzione, nato a Sousse, in Tunisia, ma residente a Nizza. La polizia lo ha identificato grazie alle impronte digitali.
Le prime indiscrezioni delineano un uomo silenzioso noto alla polizia per atti di violenza domestica, sposato con una donna da cui stava divorziando, padre di tre figli e con problemi di soldi. Secondo quanto riferito dall’emittente all news BfmTv, da quando era iniziata la procedura per il divorzio, l’uomo appariva «depresso e instabile». Alle spalle una storia di piccoli reati, era conosciuto alle forze dell’ordine «per violenze, uso di armi, ma nessun fatto legato al terrorismo»; era in libertà vigilata dal 27 gennaio scorso a causa di una lite violenta scattata in occasione di un incidente stradale in cui aveva tamponato quattro veicoli dopo essersi addormentato al volante. All’interno del veicolo sono stati ritrovati la carta di identità, la patente, un bancomat e un telefono cellulare.
Con il passare delle ore, si chiarisce anche la dinamica dell’attentato. Il killer, dopo aver percorso con il camion frigorifero – un Renault Premium da 19 ton bianco a cabina bassa preso a noleggio, secondo le fonti di polizia, qualche giorno prima nel circondario di Nizza – ha sfondato le transenne che vietavano l’accesso ai veicoli lungo la Promenade des Anglais e ha zigzagato per circa due chilometri travolgendo le persone, tra cui molti bambini. L’uomo era armato ed è stato neutralizzato da tre poliziotti, tra cui una donna, che hanno rincorso a piedi il camion fino a quando è andato a sbattere. Sceso dal camion, davanti all’hotel del Palais de la Méditerranée, l’attentatore ha iniziato a sparare sulla folla facendo in pochi secondi molte altre vittime. «Una persona è saltata sul camion per tentare di fermarlo – ha detto a radio Europe 1 Eric Ciotti, presidente del dipartimento Alpi Marittime – È in quel momento che la polizia è stata in grado di neutralizzare questo terrorista. Non dimenticherò mai il viso di questa poliziotta che ha intercettato il killer».
L’uomo era solo a bordo del veicolo, ma la polizia sta procedendo con le indagini per verificare il coinvolgimento di altri complici ed esaminando le immagini di videosorveglianza cittadina per capire da dove esattamente sia partito. Sembrerebbe che questi avesse lasciato il camion fermo per circa nove ore nelle vicinanze del lungomare nonostante il divieto per i mezzi pesanti per le festività. Le strade limitrofe erano state chiuse già alle 15 del pomeriggio e l’uomo era stato anche fermato dalla polizia a cui aveva spiegato che stava lavorando e doveva consegnare gelati.
Sul mezzo sono stati ritrovati una carta di identità, una patente, un bancomat, un telefono cellulare, oltre ad armi fine e a una granata inesplosa. Questa mattina è stato effettuato un blitz nel suo appartamento, nella zona degli “Abattoirs” di Nizza, gli ex macelli cittadini, un quartiere della periferia settentrionale della città.
Mentre la Francia proclama tre giorni di lutto nazionale, molti si interrogano come sia stato possibile prendere a noleggio – dalla società Via Location come si evince da alcune foto – il mezzo da 19 tonnellate utilizzato per l’attentato. Per la normativa francese è sufficiente avere 21 anni, essere in possesso di patente di guida valida, carta tachigrafica e carta di credito; tutti elementi in possesso del terrorista. Per il noleggio viene richiesto il versamento di un deposito cauzionale (2/3 mila euro), il rilascio di una fidejussione e il pagamento del canone di locazione.
Nizza: quando il terrore corre sul camion
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