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Non restituisce i camion alla società di leasing: la Cassazione condanna trasportatore pugliese

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Alla fine anche i giudici della Cassazione lo hanno condannato. Parliamo di un imprenditore dell’autotrasporto pugliese (per la precisione del tarantino) che, dopo aver vissuto una stagione di dissesto, era stato nominato dal tribunale fallimentare come curatore dei beni aziendali. In questa veste lo stesso imprenditore aveva deciso di non restituire alla società di leasing i camion acquisiti in locazione finanziaria e soltanto in parte pagati.

A quel punto, la società lo porta in tribunale e lui si difende sostenendo di essere in buona fede in quanto non aveva ricevuto (almeno direttamente) alcuna richiesta ufficiale di restituzione. Una tesi che aveva sostenuto in primo e in secondo grado e poi addirittura in Cassazione. Ma ogni giudizio, compreso quello davanti alla Suprema, si è concluso con la condanna dell’imprenditore.

Per argomentare questi tesi i giudici della Suprema Corte hanno ritenuto che a escludere la buona fede dell’imputato, fosse stato il suo comportamento e più precisamente il fatto di aver trasferito e parcheggiato  i veicoli in questione all’interno di locali in disponibilità del fratello. Una condotta questa «inserita in un contesto di globale inadempimento da parte sua di ogni obbligo a carico della società, a maggiore dimostrazione della sua malafede e con superamento di ogni contraria obiezione».

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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