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Passera in Parlamento: il sostegno per i pedaggi passa da 75 a 170 milioni

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Da una parte c’è il fermo, dall’altra c’è il governo. E mentre il primo prosegue per la sua strada (il termine finale è per venerdì a mezzanotte), anche il secondo sembra fare altrettanto. Nel senso che, senza voler incontrare i vertici di Trasportounito, l’unica associazione che ha proclamato il fermo (che non a caso stamattina non trovando altre orecchie politiche viene ricevuta dalla Lega Nord di Bossi), continua ad attuare le misure promesse alle altre associazioni di categoria e in particolare a Unatras.
Chi collega invece le due cose sbaglia. Ed è il caso di ribadirlo con forza perché su troppi siti si leggono commenti di persone che, sulla base di questo scorretto collegamento, giungono alla conclusione che “chi più strilla, più ottiene”.
Ma veniamo allora a quanto ha annunciato ieri in Parlamento dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Corrado Passera (rispondendo nel question time alle domande dell’on. Garofalo), e in parte confermato anche dallo stesso Mario Monti e dal viceministro ai Trasporti, Mario Ciaccia, nell’incontro con il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo. Passera – dopo aver ribadito per l’ennesima volta che il “Governo ha altresì confermato di condividere la necessità di riconoscere agli autotrasportatori il rispetto dei costi incomprimibili della sicurezza” – ha riferito di un aumento dello stanziamento relativo alla riduzione dei pedaggi autostradali. In realtà non è entrato nello specifico, ma ha quantificato la cifra finale dello stanziamento in 170 milioni. Questa voce, però non è una novità. All’interno della legge di stabilità (per la precisione l’art.33, comma 10 della Legge 183/2011) esisteva già un pacchetto di risorse per l’autotrasporto quantificato in 400 milioni. E di questi 400 il quantum destinato ai pedaggi autostradali erano 75 milioni. Da dove verrebbero fuori gli altri 95?
C’è da fare qualche conto, ma la cosa non è al momento attuale così agevole. Atteniamoci ai fatti certi. Sempre Passera infatti, nello stesso contesto parlamentare, ha ribadito i 30 milioni per l’Ecobonus. Non ci sono più – non lo ha detto Passera, ma la cosa è acclarata – i 34 milioni per la riduzione della tassa di possesso (o bollo) perché “bocciata” dall’Unione europea. Attenzione, però, perché – altra cosa certa – è che la trimestralizzazione delle accise ha un costo quantificato in 26,4 milioni, che vengono sempre presi dai 400 milioni in questione. Per quello che si sa dovrebbero essere praticamente certi anche i 135 milioni per gli sgravi fiscali sul contributo al Servizio Sanitario Nazionale e quelli sul recupero delle spese non documentate per i monoveicolari. Qualche incertezza invece c’è rispetto alle voci destinate alla ristrutturazione e alla formazione, che inizialmente assorbivano 35 milioni, ma in incontri successivi si era valutata l’ipotesi di aumentarli tramite una parte di quanto non veniva indirizzato alla riduzione della tassa di possesso.

Redazione
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La redazione di Uomini e Trasporti

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