Il 1° luglio 2016 entrerà in vigore l’obbligo di pesare i container prima dell’imbarco sulle navi in base alle nuove disposizione introdotte dalla direttiva Solas. Secondo tale direttiva il controllo dovrà avvenire o attraverso una pesatura del container dopo averlo caricato oppure pesando separatamente la merce da caricare per poi aggiungere la tara del container riportata sulle pareti.
Regole che stanno comunque suscitando forte preoccupazione un po’ ovunque. Già la scorsa settimana, nel corso dell’Assemblea celebrativa dei 70 anni di Confetra, rispondendo alle sollecitazioni del presidente Nereo Marcucci, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio preannunciava un’imminente riunione tecnica proprio la definizione della circolare attuativa relativa al recepimento della direttiva europea Solas sull’obbligatorietà della verifica del peso dei container.
Qualche giorno dopo anche Assiterminal, l’associazione dei terminalisti, ha esposte le sue proposte sul tema, finalizzate a prevedere «un realistico e responsabile riconoscimento delle caratteristiche tecniche dei mezzi industriali e operativi di handling per la pesatura dei container, nonché di un periodo transitorio, in cui si possa finalmente eseguire una valutazione puntuale delle conseguenze applicative della norma internazionale, delle soluzioni praticabili e non distorsive per la sua corretta e sicura implementazione».
Nel corso della scorsa settimana, poi, è stata diffusa una lettera congiunta di ESPO, CLECAT, ESC e FEPORT (vale a dire le principali organizzazioni europee che raggruppano caricatori, spedizionieri, terminalisti e autorità portuali) in cui ci si sosteneva come, «per garantire che l’attuazione delle nuove disposizioni di legge non crei una distorsione della concorrenza attraverso un mosaico di varie misure nazionali, gli Stati membri dovrebbero perseguire un approccio europeo coordinato».
E proprio questa sembra essere anche la posizione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti italiano, che per bocca del sottosegretario ai Trasporti Simona Vicari ha spiegato che, negli incontri che si stanno svolgendo a Bruxelles in queste ore, «i nostri rappresentanti stanno chiedendo l’adozione di linee guida comuni e uniformi per tutti i Paesi dell’Unione scongiurando così il rischio che ogni Paese abbia una normativa differente sul tema». «L’Italia – ha anche aggiunto Vicari – in questo modo lavora affinché uno dei principi-pilastro della nostra comunità come la libera circolazione dei lavoratori e delle merci non venga in nessun modo eluso o limitato».